Mer. Lug 17th, 2024

È molto soddisfatto il professore Francesco Sacco, dirigente scolastico dei Licei, Umanistico e Linguistico, Mazzini, di Locri. In effetti, com’è ampiamente riconosciuto, dagli addetti ai lavori e non, la Scuola Locrese, è al top, in Italia. 60 ragazzi, 10 Istituti coinvolti, 6 delegazioni, 3 formatori specializzati e un problema da risolvere. Questi gli elementi che hanno caratterizzato nei giorni 28-29 e 30 Ottobre 2019 il “KrotonOlympic”, l’Hackaton delle scuole della Regione Calabria, iniziativa connessa al Piano Nazionale Scuola Digitale, promosso dall’Istituto G. Donegani di Crotone, diretto dalla prof.ssa Laura Laurendi.
Tre giorni intensi tra Parco Pitagora e un hotel crotonese in cui gli studenti delle classi quarte delle Scuole Secondarie di Secondo grado del territorio calabrese si sono sfidati per trovare soluzioni innovative in chiave digitale attraverso la valorizzazione di miti, riti e storia al fine di favorire la promozione delle identità locali e dei valori dei territori.
La delegazione dei Licei G. Mazzini di Locri era composta da: Autolitano Giuseppe, Clemente Giuseppe, Condò Maria, Facchi Vincenzo, Macrì Beatrice e Novella Giuseppina.
L’hackathon, come ha spiegato la vice preside dei Licei Mazzini, la professoressa Girolama Polifroni, in realtà, non ha a che fare con gli hacker (almeno con la connotazione piratesca e illegale con cui sono comunemente intesi, quanto invece con la connotazione di ‘esperti’) e nemmeno, ovviamente, con la corsa e lo sport. Un hackaton è una specie di grande convention di programmatori, sviluppatori, esperti e operatori della programmazione e del web che, per un breve tempo (in genere due giorni, difficilmente più di una settimana), riflettono ed elaborano una soluzione possibile intorno ad un determinato problema.
A dare l’avvio alla maratona, una particolare cerimonia di apertura che ha ripercorso le modalità di inizio dei giochi olimpici e il relativo giuramento degli atleti. Subito dopo, i saluti della D.S. dell’Istituto Donegani, prof.ssa Laura Laurendi, che ha accolto i ragazzi presentando loro l’iniziativa, sottolineando l’importanza di rendere il sapere adeguato al contesto, rintracciando nei valori, nei miti, nelle tradizioni di una cultura e nella loro rivalutazione delle opportunità per “imparare ad apprendere”. La parola è poi passata alla dott.ssa Lucia Abiuso, referente regionale del PNSD, la quale ha rimarcato quanto sia fondamentale che la nostra Terra possa offrire ai giovani che decidono di restare delle opportunità di affermazione in ambito personale ed anche professionale e, laddove ciò ancora non avvenga, quanto sia vitale il ruolo delle istituzioni scolastiche per lo sviluppo di quelle competenze necessarie a creare queste opportunità, rendendole concrete e fattive per il loro stesso avvenire. La stessa, inoltre, ha ribadito quanto l’utilizzo consapevole del digitale, nella sua duplice veste di strumento tecnologico e di pensiero logico, possa costituire una risorsa per reinterpretare i bisogni territoriali ed extraterritoriali alla luce del terzo millennio oltre che per l’esercizio di una piena cittadinanza nell’era dell’informazione.

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E così, suddivisi in 10 squadre da 6 componenti ciascuna, i nostri giovani maratoneti si sono sfidati, per ben due giorni, a suon di progetti atti a valorizzare il proprio patrimonio culturale e sociale, senza dimenticare di condire il tutto con un pizzico di innovazione e con l’utilizzo degli strumenti digitali, in linea con le richieste dei tempi. Mercoledì 30 ottobre si è svolta, invece, la presentazione dei risultati ottenuti e la relativa premiazione. La squadra vincitrice si è aggiudicata la possibilità di partecipare alla finale nazionale che avrà luogo a Bolzano.
Il sindaco Ugo Pugliese e gli assessori Valentina Galdieri e Giuseppina Felice si sono complimentai con i partecipanti e hanno annunciato che i vincitori saranno insigniti, in un’apposita cerimonia, della Menzione Speciale, onorificenza della città di Crotone. Inoltre, tutti i progetti saranno valutati dall’amministrazione Comunale per sostenerne la fattibilità.
Ognuno di noi ragazzi porterà con sè questa esperienza che, da un lato, ci ha dato la possibilità di creare nuovi approcci interattivi e partecipativi alla fruizione del patrimonio, da affiancare a quelli tradizionali, anche attraverso l’interazione con gli altri ragazzi e lo scambio di idee, consci del fatto che il successo di ciascuno non può che portare al successo collettivo; dall’altro, è stata espressione tangibile e lampante del legame che intercorre tra la cultura scientifica e quella umanistica e di quanto il cosiddetto “Pensiero computazionale” sia alla base della risoluzione di ogni situazione problematica che si presenti, indipendentemente dal suo campo di interesse.

N.B. Tutte le notizie e il contenuto di questo articolo, fatta eccezione per alcune parti, è a cura di Giuseppina Novella studentessa, 4DLT, dei Licei Mazzini di Locri.

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