Sab. Lug 27th, 2024

Nelle righe le spiegazioni per la scelta di mettere in mora la società, poi l’invito: “Mettetevi nei nostri panni, non meritavamo questo”

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In casa Reggina è caos totale. Resta solo il Consiglio di Stato a dare un’ultima luce di speranza a tifosi e società (quella che è stata e quella che potrebbe essere), che altrimenti vedrebbero la squadra amaranto sprofondare nei meandri delle leghe dilettantistiche dopo la sentenza del Tar che ne ha bocciato la riammissione in Serie B. In tutto ciò, anche gli stessi calciatori non stanno vivendo momenti facili, costretti dalle vicissitudini a scegliere di mettere in mora la società. Intanto, stasera il “Granillo” sarà teatro della manifestazione organizzata dalla Curva Sud, alla quale dovrebbero presenziare anche l’allenatore Filippo Inzaghi e alcuni calciatori, autori, questi ultimi, di un’accorata lettera ai tifosi.

La lettera dei calciatori ai tifosi granata

“Cari tifosi reggini, ci corre l’obbligo, per rispetto nei vostri confronti, gli unici verso i quali ci sentiamo in dovere di dare spiegazioni, di chiarire alcuni aspetti riguardo la notizia, ormai nota, della messa in mora del club da parte nostra. Siamo stati completamente abbandonati dalla proprietà e dalla presidenza da mesi e mesi. Solo il ds e il team manager sono stati con noi, alla fine della scorsa stagione e all’inizio di questa.
Mentre noi sudavamo al S. Agata senza le condizioni minime per poter lavorare, nessuno ci ha mai detto nulla, neppure dopo i numerosi pronunciamenti negativi nei vari gradi di giudizio. Non una parola nemmeno in occasione del presunto passaggio di mano della società. Ben presto le condizioni per lavorare, sia pure con uno stato d’animo insopportabile, sono peggiorate e, ancora, nessuno ci è venuto incontro né a fatti e né a parole. Non ci restava che rivolgersi alla nostra associazione di categoria che ci ha suggerito di fare la messa in mora.
Abbiamo chiesto e ottenuto garanzie sul fatto che questa messa in mora non avrebbe avuto nessuna conseguenza sul prossimo pronunciamento del Consiglio di Stato, nel quale noi confidiamo perché possa rimettere la Reggina nel posto che tifosi e squadra hanno meritato e conquistato. Ci hanno detto che si tratta di una cosa ‘tecnica’ che noi abbiamo fatto come ultima spiaggia per provare a scuotere la dirigenza: noi vogliamo solo allenarci! E ci hanno detto che la messa in mora (per unico stipendio peraltro coperto dalle riserve disponibili in Lega) era unico sistema.
Mai al mondo vorremmo vedere la Reggina sparire, per amore della quale siamo rimasti per mesi muti rispetto a ogni tipo di accadimenti, né, tanto meno, a voi tifosi che ci avete sempre travolto con un affetto incredibile. Noi vogliamo solo allenarci, ma da mesi l’unica risposta alle nostre legittime richieste è stata un silenzio assordante.
Infine, vi invitiamo per un attimo a mettervi nei nostri panni e comprendere che, dopo aver raggiunto nonostante tutto, il miglior risultato del club negli ultimi 12 anni, non meritavamo tutto questo, così come voi non meritate di soffrire ciò che state soffrendo. Non creiamoci problemi tra noi, entrambi vittime della situazione e di comportamenti, è ciò che i responsabili vorrebbero.
Grazie sempre per ciò che siete. I calciatori della Reggina”

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