Gio. Ago 15th, 2024

Esattamente due anni fa ad andare letteralmente a ruba fu il lievito con la farina. La paura dettata dal primo assoluto lockdown e dalla non conoscenza del covid-19 aveva spinto milioni e milioni di italiani a farne incetta per paura di rimanere sprovvisti in casa dei prodotti base.

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A marzo 2022, 24 mesi dopo, cambia lo scenario: non è quasi più il covid a fare paura (anche se i contagi stanno tristemente risalendo) ma è la Guerra in Ucraina e l’improvviso e forte rincaro di benzina e delle materie prime a tenere in ansia gli italiani e a dettare la corsa selvaggia all’acquisto.

Olio di semi e anche in questo caso la farina ad essere presi in quantità dalle famiglie, a tal punto di aver spinto alcune direzioni di supermercati ad affiggere avvisi alla clientela imponendo il tetto massimo di acquisto di soli due pezzi ciascuno. In altri casi, è stato dato mandato al personale dipendente di far sì che la clientela non riempia carrelli di questi prodotti che a causa degli aumenti e dello stop degli autotrasportatori potrebbero nel giro di brevissimo non essere più disponibili sugli scaffali.

Casi simili sono accaduti sul litorale laziale, dove però, interpellati i direttori di zona, sembra si sia trattata solamente di una misura preventiva per evitare un accaparramento eccessivo di determinati prodotti ed evitare dunque di arrivare allo scarico successivo completamente privi di quei prodotti che in questo momento sono maggiormente ricercati dai clienti.

Una situazione dunque non facile. Con la benzina ai massimi storici che supera abbondantemente i 2euro al litro (ieri in alcuni benzinai raggiungeva i 2,3 euro al litro), gli italiani, ancora alle prese con le conseguenze del covid, oltre che per la salute propria e delle persone a loro care sono non poco preoccupati anche per le proprie finanze.

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