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Nonostante le smentite, cresce la preoccupazione per una possibile riduzione delle postazioni sanitarie, con il Comune che si oppone ufficialmente


Le smentite ufficiali, arrivate dal commissario alla Sanità Roberto Occhiuto e dal management dell’Asp di Reggio Calabria, non sono bastate a dissipare la paura che aleggia tra i cittadini dei piccoli centri dell’area metropolitana reggina. Da settimane, infatti, circola la voce di una possibile riduzione delle postazioni di guardia medica sul territorio, un timore che si è diffuso a macchia d’olio, alimentato dalla preoccupazione per un sistema sanitario già falcidiato da anni di tagli e disservizi.

La notizia della riduzione, che ha preso piede soprattutto tra gli amministratori locali, è tornata prepotentemente alla ribalta durante il consiglio comunale di lunedì scorso a Palazzo San Giorgio. Qui, la maggioranza che governa Reggio ha votato un documento ufficiale in cui si impegna a «opporsi con fermezza» alla proposta di ridurre «circa la metà» delle postazioni di guardia medica in città e nei comuni limitrofi.

Seppur le smentite siano arrivate da fonti istituzionali, l’incertezza e la preoccupazione restano palpabili, soprattutto tra le comunità più isolate, che temono di rimanere scoperte in un momento in cui la sanità territoriale è già sotto pressione. Il Comune di Reggio Calabria ha ribadito la sua volontà di contrastare ogni proposta che possa compromettere il diritto alla salute dei cittadini, sottolineando l’importanza di mantenere un sistema di assistenza sanitaria adeguato, soprattutto nelle aree più periferiche.