Mar. Lug 16th, 2024

La guardia di finanza, in una articolata operazione aeronavale, ha intercettato due barche a vela successivamente sequestrate, con a bordo 84 migranti. Arrestati, inoltre, tre presunti trafficanti. Secondo quanto emerso dalle indagini, se in passato la maggior parte delle barche a vela mirava a spiaggiare lungo la costa, cercando di sgusciare fra le maglie del pattugliamento marittimo permettendo a trafficanti e migranti di disperdersi sul territorio, adesso le prassi che sembrano emergere da parte loro sono quella di simulare una situazione di emergenza in mare per sfuggire alle responsabilità penali legate all’introduzione di stranieri nel territorio italiano oppure trasbordare in alto mare  i migranti da imbarcazioni più grandi a natanti più piccoli, per poi fuggire, così da replicare la remunerativa traversata. Ma, questa evoluzione è stata immediatamente colta dagli operanti del Corpo della Guardia di Finanza che sono riusciti, a inizio mese, a intercettare un peschereccio in fuga dopo aver operato con tale modalità, arrestando sei trafficanti e sono efficacemente intervenuti in due altri eventi accaduti gli scorsi giorni, dimostrando che le richieste di soccorso a cui aveva doverosamente risposto la guardia costiera erano del tutto simulate, al fine di sfruttare come mezzo per arrivare in Italia le unità navali dello stato ed evitare l’accusa di immigrazione clandestina e introduzione di migranti sul territorio, arrestando complessivamente altri otto responsabili, fra cui due donne.

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Nella giornata di ieri, pertanto, due barche a vela, giunte a una ventina di miglia marine dal litorale crotonese, hanno fatto pervenire ai numeri di pubblica utilità delle chiamate di soccorso. Le unità navali della Guardia di Finanza, stimati i punti di origine della chiamata sono giunte sul posto. La prima barca, fermata in acque di competenza nazionale da una vedetta della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, imbarcava 31 migranti fra cui 4 donne e 4 bambini migranti di nazionalità afgana, iraniana, irachena e siriana e 1 facilitatore privo di documenti, presumibilmente iracheno. I finanzieri, preso il controllo del natante, hanno risolto con perizia le provocate avarie e condotto sotto scorta l’imbarcazione sino al porto di Crotone, per mettere così a disposizione i trasportati agli organi sanitari e di accoglienza, procedendo a fermare e mettere a disposizione dell’autorità giudiziaria, il presunto responsabile.

Nel secondo caso un pattugliatore del Gruppo Aeronavale di Taranto della Guardia di Finanza, rischierato nel porto crotonese a supporto del dispositivo di vigilanza regionale, ha intercettato a undici miglia dalla costa la seconda barca a vela, che, a dispetto delle invocazioni telefoniche in cui l’interlocutore sosteneva di avere bisogno di aiuto perché non poteva più muoversi in quanto priva di carburante, aveva continuato ad avvicinarsi alla costa, trovando a bordo 53 migranti di cui 5 donne e 4 bambini di provenienza iraniana, irachena e turca e 2 presunti trafficanti turchi, anch’essi fermati.

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