Mar. Lug 16th, 2024

«Incapacità di pagamento derivata dalla carente attività di riscossione»

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Nel corso dell’ultimo consiglio comunale l’unico punto all’ordine del giorno riguardava la dichiarazione di dissesto dell’ente. Sul punto ha relazionato il capo gruppo di maggioranza Raffaele Lupis: «Appena insediati abbiamo dovuto constatare che, alla metà dell’anno, non erano ancora stati approvati né il documento unico di programmazione, né le aliquote e le tariffe annuali.
Già durante dalle prime settimane è apparsa evidente una estrema difficoltà nel predisporre uno schema di bilancio in pareggio, cioè dotato delle risorse necessarie a garantire la copertura delle spese indispensabili. L’incarico di risolvere la difficile situazione senza la dovuta approvazione dell’amministrazione era stato affidato a un commissario prefettizio. Dopo tre mesi di lavoro e non senza aver tentato di rivedere le spese al ribasso, nello scorso dicembre anche il commissario aveva dovuto prendere atto della realtà, licenziando uno schema con uno squilibrio vicinissimo al milione di euro».

«Nella successiva fase di deposito degli atti, – prosegue – dalla maggioranza era quindi arrivata una proposta finalizzata a conseguire il ripiano dello squilibrio accertato, ma durante la seduta consiliare del 30 dicembre gli emendamenti erano stati ritirati, dopo aver verificato l’impossibilità di adeguare il fondo crediti di dubbia esigibilità in maniera tale da assicurare il pareggio di bilancio. A quel punto abbiamo incaricato gli uffici di effettuare un estremo tentativo di riduzione delle spese, ma senza ottenere i risultati sperati». «Le cause del dissesto – conclude Lupis – oltre al grave squilibrio rilevato dal commissario prefettizio, vanno attribuite a mancati riconoscimenti di debiti fuori bilancio. Alla base di questa situazione, secondo la relazione del revisore dei conti ci sarebbero state, in passato, una carente attività di riscossione e una conseguente incapacità di pagamento, che hanno comportato la necessità di quadrare i conti senza l’adeguata quantificazione degli accantonamenti stabiliti dalla legge e senza l’inserimento dei debiti sorti nel tempo».

fonte gazzetta del sud

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