Locri, 13 agosto 2024 – Una madre disperata, Simona Coluccio, ha deciso di rompere il silenzio e rivolgersi direttamente al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per denunciare una situazione che ha dell’incredibile. La sua figlia, affetta da una gravissima disabilità, ha visto dimezzato il suo piano assistenziale senza alcuna motivazione apparente, nonostante il peggioramento delle sue condizioni di salute.
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Simona racconta di aver lottato per anni per garantire alla figlia le terapie essenziali, fondamentali per la sua sopravvivenza e per una qualità di vita dignitosa. Ma oggi, a causa di decisioni inspiegabili prese dalle istituzioni sanitarie locali, il piano assistenziale è stato ridotto drasticamente, passando da un piano Adir a un piano Adi, con una conseguente diminuzione delle ore di assistenza garantite. La situazione è ulteriormente peggiorata quando il distretto sanitario ha affidato la gestione del piano assistenziale a un consorzio che ha dichiarato di non essere in grado di garantire tutte le ore stabilite.
“È disumano sentirsi dire che siamo in estate e che l’assistenza è sottomessa alle ferie,” dichiara Simona, esprimendo la sua frustrazione e il suo dolore per una condizione che mette in pericolo la vita della sua bambina. “La terapia per mia figlia è vita,” continua la madre, sottolineando come ogni ora di assistenza sottratta rappresenti un rischio gravissimo per la salute della piccola.
La denuncia di Simona Coluccio è un richiamo urgente alle istituzioni, affinché intervengano in una situazione che appare surreale e ingiusta. “Le istituzioni dovrebbero sostenere le famiglie, ma qui da un anno sembra tutto surreale,” afferma con amarezza, lamentando un sistema che sembra ignorare le esigenze delle persone più vulnerabili.
Il grido di questa madre non è solo una richiesta di aiuto, ma una condanna a un sistema sanitario che, in queste circostanze, sembra aver fallito nel suo compito fondamentale di proteggere i più deboli. “Quando un’assistenza salvavita viene garantita a singhiozzo, la sconfitta della sanità è certificata,” conclude Simona, facendo appello alla sensibilità e all’intervento immediato del Presidente Occhiuto.
In un contesto in cui le strutture per l’assistenza delle persone con disabilità sono già carenti, l’ulteriore riduzione delle terapie rappresenta una ferita aperta per le famiglie che lottano quotidianamente per garantire un minimo di dignità ai propri cari. La richiesta di Simona è semplice e disperata: che sua figlia possa ricevere l’assistenza necessaria per vivere. La speranza è che le istituzioni non rimangano indifferenti a questo appello, rispondendo con azioni concrete a sostegno di chi, come la piccola di Simona, non può permettersi di aspettare.