Lettera aperta a Speranza, ‘esclusiva farmacie danno a cittadini’
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"Perché impedire a 4700 farmacisti,
laureati che operano nelle cosiddette parafarmacie di eseguire
tamponi rapidi antigenici? Perché li considerate farmacisti di
serie B?”. E’ quanto chiedono al ministro della salute Roberto
Speranza, in una lettera aperta, il Movimento Nazionale Liberi
Farmacisti e la Confederazione unitaria libere parafarmacie
italiane.
“E’ un problema di dotazioni tecniche? Non crediamo –
affermano le organizzazioni – esse sono stabilite in rigidi
protocolli cui le parafarmacie si possono adeguare in breve
tempo”. In questi giorni, sottolineano, “i cittadini sono
sballottati da una farmacia all’altra per trovare un ‘buco’ ove
poter eseguire un test che per 48 ore permetta di avere il
greenpass, noi pensiamo che non sia da Paese civile assistere al
caos, alle file interminabili che registriamo in questi giorni
in tutte le regioni italiane. Aldilà delle dichiarazioni
rassicuranti dei rappresentanti dei titolari di farmacia, le
stesse sono al collasso,
semplicemente non ce la fanno a reggere l’urto dei richiedenti
il test”. Secondo le due associazioni, in questo contesto,
l’esclusiva alle farmacie per l’esecuzione dei tamponi “non solo
lede numerose regole sulla concorrenza, ma reca un danno certo
ai cittadini circa il prezzo dei tamponi e la reperibilità dei
luoghi ove questi possono essere fatti. Non è necessario che lo
Stato si accolli il costo dei tamponi, è però auspicabile che le
Istituzioni facciano di tutto perché il prezzo diminuisca e la
disponibilità aumenti”. Il tampone, rilevano, “certamente non
deve essere la soluzione alla pandemia, solo la vaccinazione lo
è. Tuttavia, se esiste una legge dello Stato che lo impone per
diverse attività e nei luoghi di lavoro, non può essere quello
stesso Stato che ne impedisce la fruibilità”.
“Permetta alle oltre 4700 parafarmacie italiane – è la
richiesta delle associazioni a Speranza – di eseguire test
antigenici rapidi. I farmacisti delle parafarmacie hanno
entusiasmo e voglia di dare una mano, li utilizzi: non chiedono
altro che mettere a disposizione la propria professionalità
nella lotta alla pandemia”.