La collaborazione tra la Procura di Napoli, la Regione Campania e i comuni ad alta densità di abusivismo apre la strada a una nuova gestione ambientale, con un messaggio di rigenerazione territoriale.
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La decisione del procuratore Nicola Gratteri di demolire le case abusive a Ischia e Pozzuoli rappresenta un momento cruciale nella lotta all’abusivismo edilizio in Italia. Grazie a una collaborazione senza precedenti tra la Procura di Napoli, la Regione Campania e diversi comuni coinvolti, si sta delineando un nuovo modello amministrativo che mette al centro la tutela del paesaggio e la sicurezza dei cittadini.
Questa iniziativa segue l’esempio di altre azioni simili, come l’abbattimento dell’ecomostro di Melissa in Calabria, indicando una chiara volontà di contrastare il fenomeno delle costruzioni illegali che deturpano il territorio. Con l’impegno della Regione Campania a stanziare oltre 2,3 milioni di euro, l’obiettivo è di procedere rapidamente alla demolizione di 15 manufatti abusivi per i quali il Tribunale di Napoli ha già emesso sentenze di condanna e obbligo di demolizione.
“Si interviene a partire dalle priorità, in situazioni di grave pericolo e di vero e proprio scempio edilizio”, ha dichiarato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, sottolineando la necessità di un’azione tempestiva e decisiva. Gratteri ha ringraziato il Presidente per il sostegno finanziario e per la collaborazione, ribadendo che questo non è un singolo intervento, ma l’inizio di un progetto più ampio volto ad aumentare il numero di demolizioni e a promuovere una nuova cultura del rispetto del territorio.
L’azione di Gratteri si basa sull’articolo 15 della legge n. 241 del 1990, che consente alle amministrazioni pubbliche di collaborare per attività di interesse comune, indicando una strada percorribile per altre regioni italiane. In un contesto in cui il contrasto all’abusivismo è di competenza dei comuni, questo approccio coordinato tra procura e regione rappresenta una svolta significativa.
Non si tratta solo di demolire costruzioni abusive, ma di lanciare un messaggio forte: la rigenerazione dei territori passa attraverso il rispetto delle regole urbanistiche e la salvaguardia del paesaggio. La scelta della ditta demolitrice e del direttore dei lavori è affidata alla Procura, garantendo così la massima trasparenza e rigore nell’esecuzione delle operazioni.