Mer. Set 25th, 2024

Il procuratore di Napoli esorta le aziende alla legalità: «Le scorciatoie portano alla rovina. Denunciate sempre». La Cna ribadisce il suo impegno per un’imprenditoria libera dalle mafie.

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«Meglio fallire che stringere accordi con la ‘ndrangheta». Questo l’appello lanciato dal procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, durante un convegno organizzato dalla Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) su “Legalità e impresa diffusa – un binomio indissolubile per la coesione sociale e lo sviluppo economico”. All’incontro, a cui ha partecipato anche il saggista Antonio Nicaso, si è discusso del ruolo cruciale della legalità per la sopravvivenza e la crescita delle imprese in Italia.

Nel suo intervento, Gratteri ha messo in guardia gli imprenditori contro le scorciatoie offerte dalla criminalità organizzata. «Non cercate vie facili», ha affermato, «perché da quelle non si esce. Anche far entrare un socio di minoranza legato alla mafia può essere l’inizio della vostra fine. Nel lungo periodo, rischiate di perdere sia l’azienda che la libertà». Il procuratore ha spiegato come le mafie, e in particolare la ‘ndrangheta, siano ormai altamente tecnologiche e internazionalizzate, pronte a radicarsi dove trovano terreno fertile. Ha quindi ribadito l’importanza di denunciare ogni tentativo di infiltrazione mafiosa: «Anche dall’usura non si esce. Meglio fallire che compromettersi, ma in ogni caso denunciate».

Gratteri ha poi invitato gli imprenditori a confidarsi di più con le forze dell’ordine, la magistratura e le associazioni di categoria, come la Cna, che possono offrire supporto e protezione. «Le imprese devono far sentire la loro voce, non devono rimanere sole di fronte alla criminalità», ha sottolineato.

Il segretario generale della Cna, Otello Gregorini, ha accolto l’appello del procuratore, ribadendo l’impegno dell’associazione nel supportare artigiani e imprenditori in difficoltà. «Siamo pronti ad ascoltare e sostenere chi si trova a dover affrontare situazioni di illegalità. L’artigianato e la piccola impresa non pensano solo al business, ma anche al contesto umano e territoriale in cui operano», ha dichiarato Gregorini, sottolineando come questi valori possano contribuire al rilancio del Paese.

In apertura del convegno, il presidente nazionale della Cna, Dario Costantini, aveva ricordato l’enorme portata dell’illegalità economica in Italia, con un controvalore stimato in 200 miliardi di euro all’anno. «La legalità è un valore fondante della nostra Confederazione e una condizione essenziale per lo sviluppo economico e sociale di ogni territorio», ha concluso.