Oggi smentisce se stessa dichiarando che le sue analisi non sono rappresentative della qualità delle acque di balneazione.
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Dopo le dichiarazione, dei giorni scorsi, di Legambiente, Goletta Verde in Calabria: “Il 58 per cento delle acque oltre i limiti di legge”, cosi come riportata. Avevamo già specificato che dava una rappresentazione fuorviante dello stato del mare calabrese, creando un danno all’immagine notevole alla nostre bellissima regione, che vive di turismo nel periodo estivo. Vieppiu’ avevamo aggiunto che “fare dei prelievi secondo un metodo che non è rigorosamente scientifico facendo apparire che le acque del mare della Calabria, non sono balneabili, ci vuole veramente una grande fantasia ambientalista” . Avevamo citato i dati dell’Arpacal guidata in maniera eccellente dal Generale Emilio Errigo, nello stesso mese di Luglio, che adotta un sistema scientifico, quando dichiarava che le risultanze delle analisi biologiche e chimiche, eseguite obbligatoriamente, in attuazione e ottemperanza alle Direttive emanate dall’Unione Europea e recepite con leggi degli Stati membri, sui campioni di acque marine, prelevate nei punti espressamente indicati e rappresentati pubblicamente che facevano emergere una bella e salutare realtà ambientale marittimo – costiera delle spiagge sempre più affascinanti e incontaminate d’Italia. Successivamente alla nostra presa di posizione Legambiente Calabria dichiara oggi che che «i punti di campionamento di Arpacal e di Legambiente non coincidono e non vi è nessuna contraddizione tra i rispettivi dati. Legambiente e Arpa, nel caso specifico Arpacal, utilizzano gli stessi protocolli e indagano gli stessi parametri ma in luoghi diversi e con diversi obiettivi». Aggiunge che le analisi di Goletta Verde integrano e non sostituiscono quelle delle autorità competenti. Differenti sono infatti i punti di campionamento: vengono prelevati in mare, per valutarne la balneabilità, quelli analizzati dalle Arpacal, mentre le analisi di Goletta Verde si concentrano sulle foci dei fiumi e, come sempre ribadito, non sono rappresentative della qualità delle acque di balneazione». Prendiamo atto che Legambiente Calabria ha fatto solo confusione con le precedenti dichiarazioni, e questo è provato dal fatto che oggi smentisce se stessa dichiarando che le sue analisi non sono rappresentative della qualità delle acque di balneazione. Invitiamo pertanto Legambiente Calabria goletta verde ad essere più precisa nella comunicazione, in particolare nel periodo estivo, dando l’esatta rappresentazione di ciò che avviene. Con alcune fantasie ambientaliste non si può diffamare la Calabria, creando danni notevoli al turismo calabrese. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata .