Gio. Set 19th, 2024

I Genitori assicurano: «Restituiremo i soldi non utilizzati, non siamo truffatori, solo disperati»

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La raccolta fondi su GoFundMe per il piccolo Alfredo De Marco, il bambino di 3 anni di Siderno Superiore affetto da un tumore al fegato, è stata sospesa in via cautelativa. La decisione è arrivata in seguito a numerose segnalazioni e richieste di verifiche sulla petizione, che aveva rapidamente raggiunto oltre 770 mila euro, avvicinandosi all’obiettivo di un milione di euro. Tuttavia, negli ultimi giorni, sono state richieste diverse restituzioni di donazioni, per un totale di circa 30 mila euro.

Le preoccupazioni sono state sollevate inizialmente dalla giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli, che ha espresso dubbi sull’operazione di crowdfunding attraverso i suoi canali social, evidenziando l’assenza di preventivi di spesa e invitando a non donare. Anche la giornalista Charlotte Matteini ha espresso perplessità sul tema tramite il suo profilo Instagram.

In risposta a queste preoccupazioni, GoFundMe ha sospeso la raccolta fondi in attesa di ulteriori verifiche. I genitori di Alfredo, però, sottolineano che non hanno ancora fornito le proprie coordinate bancarie alla piattaforma, in attesa di capire meglio quali saranno le cure necessarie per il loro bambino. «Useremo solo i soldi che ci serviranno, il resto lo restituiremo», hanno affermato, spiegando che stanno valutando possibili trattamenti in cliniche specializzate in Francia e Svizzera.

«Non siamo dei truffatori, siamo solo due genitori disperati», dichiarano i De Marco, evidenziando la loro buona fede nell’avviare la raccolta. Sottolineano anche le difficoltà affrontate, inclusi gli 800 chilometri percorsi per cercare cure, a fronte di una situazione sanitaria in Calabria che spesso costringe a spostarsi per ottenere assistenza adeguata.

La famiglia riferisce di aver preso contatti con il Ministero della Salute e di aver ricevuto supporto interno, incluso un invito agli agenti della Polizia di Stato a sostenere la raccolta fondi, firmato dal questore di Reggio Calabria. La situazione resta in evoluzione, mentre i genitori aspettano di conoscere la strada migliore da percorrere per la salute del loro bambino.