Mer. Lug 17th, 2024

Il vangelo di oggi pone di fronte due icone del nostro tempo: gli scribi e la vedova. I primi sono i politici, che vogliono essere salutati nelle piazze, occupare i primi posti nei ristoranti a sette stelle ( coi finanziamenti ai parttiti ), ostentando preghiere che non fanno nemmeno la notte di Natale, ed esibendo vestiti firmati nei salotti mondani e televisivi. La seconda è una vedova, il nostro rovescio, che dà in elemosina tutto ciò che ha, mentre noi, se possiamo, non solo non diamo il superfluo, ma, addirittura, saremmo capaci di rubarle oltre al quattrino, anche gli spiccioli. Due moniti che ci dovrebbero aiutare a capire il vuoto che c’è negli scribi (politici) e la ricchezza umana e spirituale che c’è nella vedova, che costruisce sulla terra, quattrino dopo quattrino, la sua dimora eterna.

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 12,38-44.
In quel tempo, Gesù diceva alla folla mentre insegnava: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze,
avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti.
Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave».
E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte.
Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino.
Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

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