Mer. Lug 17th, 2024

Alla protesta di Cgil, Cisl e Uil partecipano oltre 500 precari, ma altri sono attesi nelle prossime ore. La mobilitazione è stata decisa alla luce delle notizie che arrivano dalla commissione Bilancio della Camera, dove sono in discussione gli emendamenti alla manovra del governo nazionale. Oliverio invoca l’intervento del premier Conte.

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È stata tolta l’occupazione dei binari della stazione di Lamezia Terme da parte dei lavoratori ex Lsu-Lpu. La circolazione ferroviaria è così ripresa. Non è escluso, però, che i manifestanti possano tornare ad occupare i binari più tardi. Avrebbero intenzione, infatti, di agire a singhiozzo, con blocchi e successive interruzioni della protesta, anche per non gravare eccessivamente sulla circolazione ferroviaria. Alla stazione è in corso una protesta dei precari ex lsu-lpu della Calabria e dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, che hanno più volte occupato i binari dello scalo ferroviario. La linea ferroviaria Paola-Rosarno è stata riaperta ufficialmente, ma il blocco ha determinato conseguenze per due Intercity che viaggiano con 70 minuti di ritardo e per due regionali, che ne hanno accumulati 30.
La mobilitazione è stata decisa questa mattina alla luce delle notizie che arrivano dalla commissione Bilancio della Camera, dove, in sede di discussione della manovra del governo nazionale, ieri non sarebbero stati accolti alcuni emendamenti finalizzati alla prosecuzione del percorso di stabilizzazione di questi lavoratori, che in Calabria sono circa 4500. Alla protesta nella stazione di Lamezia Terme, al momento, partecipano – secondo quanto riferito dai sindacati – oltre 500 lsu-lpu, ma altri sono attesi nelle prossime ore. Presenti anche i segretari generali della Cgil, Angelo Sposato, della Cisl, Tonino Russo, e della Uil, Santo Biondo, che hanno deciso di sospendere un attivo unitario sulla vertenza proprio per sostenere la mobilitazione dei precari. I sindacati – hanno riferito Sposato, Russo e Biondo – aspettano risposte certe e positive da una nuova seduta odierna della commissione Bilancio della Camera, preannunciando fin da ora comunque una manifestazione per gli lsu-lpu calabresi il prossimo 14 dicembre a Roma.

OLIVERIO: «UNA LOTTA SACROSANTA» Sul posto sono arrivati anche il presidente della Regione Mario Oliverio e l’assessore al Lavoro Angela Robbe. «È un dovere essere qui, insieme a tanti sindaci, perché la lotta di questi lavoratori è sacrosanta. Si Hanno diritto – ha detto Oliverio – a continuare nel percorso verso la stabilizzazione, un percorso che è stato avviato quattro anni fa grazie a un fondo nazionale di 50 milioni istituito nel 2015 dal governo e dal Parlamento, ai quali noi come Regione abbiamo aggiunto 39 milioni. Oggi, dopo 4 anni, non è ammissibile che si possa ritornare indietro, perché questi lavoratori hanno diritto al lavoro e soprattutto svolgono servizi essenziali per i Comuni e gli enti locali calabresi, che altrimenti non ce la farebbero. Ieri, in Giunta, abbiamo approvato il bilancio di previsione 2019 riconfermando i 39 milioni e addirittura storicizzandoli, destinandoli definitivamente alla stabilizzazione degli ex lsu-lpu. Altrettanto dovrebbe fare il governo nazionale, e invece nella Finanziaria 2019 non c’è il fondo dei 50 milioni: i lavoratori chiedono che questo fondo sia garantito e hanno assolutamente ragione. Abbiamo più volte sollecitato il governo nazionale, ma al momento non c’è certezza, non c’è alcuna garanzia, nel senso che non sono stati prodotti atti concreti nella direzione della ricostituzione del fondo. Si chiede questo, e si chiede poi che si consentano le deroghe ai Comuni per attuare la stabilizzazione in una gradualità triennale. Insomma, si tratta di richieste ragionevoli, non si chiedono novità ma semplicemente la conferma di quanto fatto negli ultimi anni».

OLIVERIO SCRIVE A CONTE: SUBITO INTERVENTO Oliverio, intanto, ha scritto una lettera al premier Giuseppe Conte per chiedergli un intervento a favore dei lavoratori. «Ritengo necessario – scrive il governatore rivolto al presidente del Consiglio – un suo autorevole intervento per tranquillizzare i lavoratori e le loro famiglie, i sindaci e gli amministratori locali ed attraverso loro le comunità calabresi. Ritengo che un suo formale impegno a ripristinare il fondo di 50 milioni di euro possa evitare l’acuirsi delle tensioni e tranquillizzare gli interessati. Della situazione è investito il prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino, con la quale questa mattina mi sono più volte sentito».

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