Il prefetto Carbone predica prudenza dopo la diffusione dell’informativa sull’ex sindaco di Cosenza: «La nota non può considerarsi la formale risposta all’atto parlamentare»
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Nel day after della diffusione dell’informativa sulla situazione debitoria dell’ex sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, il commissario prefettizio da qualche mese al timone di Palazzo dei Bruzi invita alla prudenza. Spiega, infatti, il prefetto Angelo Carbone: «La nota oggetto della diffusione non autorizzata dava risposta ad elementi istruttori relativi ad una interpellanza parlamentare e riguardava fatti e situazioni ancora in via di accertamento e non può considerarsi, pertanto, la formale risposta all’atto parlamentare».
Fin qui l’ufficialità. Adesso ci si interroga sulle reali motivazioni di questa uscita pubblica del commissario. Si tratta di una presa di posizione imposta dal ruolo che ricopre quella del prefetto Carbone? O è un correggere il tiro rispetto alle interpretazioni di parte circolate dopo la diffusione dell’informativa inviata dal commissario alla prefettura di Cosenza?
Di certo c’è che il ministero dell’Interno non ha ancora ricevuto una formale risposta da parte della prefettura di Cosenza. Ciò, dunque, consente ai parlamentari di Pd e Ala di coltivare ancora speranze su un esito positivo rispetto all’interpellanza urgente presentata nei giorni scorsi a Montecitorio e avente ad oggetto la presunta incompatibilità di Occhiuto con l’incarico di sindaco. La risposta attesa dal ministro Alfano, in ogni caso, non arriverà nella giornata di domani. Nell’elenco delle interpellanze urgenti che verranno discusse alla Camera, infatti, non dovrebbe essere ricompresa quella relativa al “caso Cosenza”.