Mar. Nov 5th, 2024

È stata stipulata la convenzione per il completamento del nuovo Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria.

Continua....


futura
autolinee-federico-agos-24
JonicaClima
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

L’atto è stato sottoscritto tra il ministero, rappresentato dal sottosegretario Francesco Paolo Sisto e dal direttore generale delle Risorse materiali e delle tecnologie Massimo Orlando, e l’Uta, l’Unità tecnico amministrativa della Presidenza del Consiglio dei ministri rappresentata dal dirigente vicario Giuseppe Fusco.

L’Uta di fatto è la “nuova stazione appaltante” che “provvederà – c’è scritto nella convenzione – all’espletamento delle gare d’appalto necessarie all’affidamento dei servizi tecnici e delle opere necessarie a realizzare” il nuovo Tribunale.
Per dirla con le parole del referente tecnico dell’Uta, l’ingegnere Giovan Battista Pasquariello, serviranno circa 30 milioni di euro e 3 anni per “restituire alla cittadinanza di Reggio Calabria un’opera incredibile”, finora rimasta incompiuta.
“Questo – ha commentato il presidente della Corte d’Appello Luciano Gerardis – è un grande passo in avanti. È una convenzione che consentirà immediatamente alla stazione appaltante di partire con il bando. Di questo devo essere grato al ministero che sta dando un impulso straordinario. Credo che per la prima volta si possa essere speranzosi e fiduciosi per una tempestiva ultimazione dei lavori. Da questo momento in poi gli appalti verranno gestiti direttamente da questa stazione appaltante”.
Per il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, “la firma vuol dire passare dalle parole ai fatti. Questo è un ministero che fa e che garantisce la presenza sui territori. Non una presenza formale ma una presenza che dare ai territori delle risposte. Questa è un’iniziativa del 2004, un percorso doloroso di un’opera pubblica nel Sud. Dobbiamo avere la capacità di dare sprint a quest’iniziativa. La forma mai come in questo settore è sostanza. Non possiamo più accontentarci del punto di partenza.
Non ci interessa più lo start ma la scritta ‘arrivo’”.