Testimone di giustizia, a rischio molti processi penali
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di Raffaella Silvestro
La nuova riforma della Giustizia è stata
approvata alla Camera di notte il 3 agosto e poi è sparita
da giornali e telegiornali. Perché? Chi conosce la mia storia sa
che è un argomento che mi tocca nel profondo perché la giustizia
ha sempre guidato le mie scelte di vita e quelle della mia
famiglia”. Lo scrive uno dei primi testimoni di giustizia, il
calabrese Pino Masciari che ha aderito all’Italia dei Valori.
“Oggi con la Riforma Cartabia stiamo rischiando di vedere
interrompere i processi penali dopo due anni in Appello e dopo
12 mesi in Cassazione. Da questo meccanismo, per fortuna, sono
esclusi i reati imprescrittibili, quelli punibili con
l’ergastolo. Per alcuni reati particolarmente gravi il periodo
di tempo oltre il quale scatta l’improcedibilità sale a tre anni
in Appello e 18 mesi in Cassazione. L’ Ue ci aveva chiesto tempi
certi nei processi come requisito indispensabile per poter
accedere ai fondi del Pnrr ma noi abbiamo fatto un pastrocchio.
Per dare tempi certi alla Giustizia rischiamo di invalidare i
processi penali con una “cosa” chiamata “Improcedibilità”, che
di fatto interrompe i processi dopo un certo periodo. In parole
povere: impunità per i colpevoli. La Riforma Cartabia non
affronta il problema di giungere a una sentenza definitiva in
tempi ragionevoli, pone solo una data di scadenza ai processi.
Non possiamo accettarlo! Abbiamo ancora una possibilità di
fermare questa Riforma in Senato a settembre”, conclude
Masciari.