Ven. Nov 22nd, 2024

Il procuratore di Napoli critica le attuali misure del governo e mette in guardia contro la separazione delle carriere dei magistrati: «Non servono a nulla». Duro anche sulle intercettazioni e l’autonomia differenziata. Le mafie evolvono nel dark web.

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Durante la sua partecipazione al “Trame Festival” a Lamezia Terme, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri ha lanciato un attacco deciso contro le riforme della giustizia degli ultimi tre anni. «Tutte le riforme fatte da tre anni a oggi andrebbero cancellate, non servono a nulla», ha dichiarato Gratteri, già procuratore di Catanzaro, sottolineando la sua sfiducia nelle recenti modifiche legislative. Accanto a lui, in collegamento, era presente Antonio Nicaso, coautore del libro “Il Grifone”, presentato durante l’evento. Gratteri ha risposto alle domande della giornalista di “Repubblica” Giovanna Vitale, affrontando diversi temi di grande rilevanza.

Separazione delle carriere: un errore

Secondo Gratteri, la proposta di separare le carriere tra giudici e pubblici ministeri è priva di senso e non risolve i problemi della giustizia italiana. «Ogni anno solo lo 0,2% dei magistrati cambia funzione. Modificare la Costituzione per una percentuale così bassa non ha alcun valore. Nei paesi dove esiste la separazione delle carriere, il PM dipende dall’esecutivo, eliminando così l’obbligatorietà dell’azione penale. Questa riforma non farebbe che peggiorare la situazione».

Le critiche sulle intercettazioni

Gratteri ha espresso forti critiche anche sulle politiche del governo in materia di intercettazioni. «Il governo insiste che costano troppo, ma in realtà rappresentano una spesa di 170 milioni di euro all’anno, una cifra irrisoria nel bilancio del ministero. Solo con un sequestro di criptovalute in un giorno abbiamo fatto incassare allo Stato 280 milioni di euro. Dire che le intercettazioni sono eccessive è semplicemente falso».

Autonomia differenziata e sanità

Gratteri ha toccato anche il tema dell’autonomia differenziata, esprimendo il suo scetticismo. «Non abbiamo bisogno di autonomie, ma di un’Italia unita e più forte. Abbiamo necessità di nazionalizzare settori come la sanità, non di dividerli ulteriormente. È incomprensibile che dobbiamo importare medici dall’estero quando sapevamo da anni che ci sarebbe stata una carenza di personale sanitario».

L’evoluzione tecnologica delle mafie

Gratteri ha poi posto l’accento sull’evoluzione tecnologica delle mafie, come la ‘ndrangheta, che ora utilizza il dark web per i propri affari. «La mafia è capace di importare grandi quantità di droga e di comprare attività commerciali di lusso. Ora vediamo anche camorristi che utilizzano hacker per acquistare cocaina online. Le mafie sono sempre più sofisticate e capaci di adattarsi alle nuove tecnologie».

L’intervento di Nicaso

Antonio Nicaso ha aggiunto che le mafie si avvalgono sempre più di professionisti della tecnologia, come hacker e designer chimici, per rimanere all’avanguardia. «Le organizzazioni criminali si sono sempre adattate e continueranno a farlo. È fondamentale non sottovalutare questa loro capacità di evolversi».

Gratteri ha concluso ribadendo la necessità di riforme procedurali e strumenti concreti per migliorare il sistema giudiziario, piuttosto che interventi superficiali che non affrontano i problemi reali.