Gio. Ago 15th, 2024

Il dott. Giuseppe Longo titolare del “Loa Beach” di Portigliola ci scrive e ci racconta gli attacchi mediatici subiti dopo aver denunciato alla Procura l’ex sindaco di Portigliola Rocco Luglio, ecco la missiva:

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“mi rivolgo a Voi nella speranza di poter quantomeno “arginare” la velenosa campagna mediatica che è stata ordita ai miei danni in relazione alle vicende processuali (e non) che hanno riguardato lo stabilimento balneare “LOA Beach”, con sede sul demanio marittimo del comune di Portigliola di cui sono titolare da circa un decennio.

La premessa: nel corso del 2020 sono stato costretto ad esporre alla Procura della Repubblica di Locri una serie di condotte poste in essere dall’ex Sindaco del Comune di Portigliola, nonché da alcuni dirigenti i vari uffici dello stesso Ente, gravemente lesive nei miei confronti; esposto integrato da ulteriori rappresentazioni di nuove circostanze accadute nel corso degli anni successivi.

All’esito delle indagini esperite dalla Procura della Repubblica di Locri per il tramite del Comandante della locale Stazione dei Carabinieri, il Procuratore della Repubblica contestava al sig. Luglio Rocco ed ai dirigenti delle aree tecnica (Principato Domenico Antonio) ed amministrativa (Marra Antonio), nonché al segretario comunale Ientile Mario, tutta una serie fattispecie delittuose previste e punite dagli artt. 110, 323 c.p. (abuso d’ufficio) e 328 c.p. (omissione d’atti d’ufficio), commesse con la seguente finalità: (testuale dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari) “… in concorso tra loro ed anche in tempi diversi, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, al fine di far decadere dalle concessioni demaniali n. 112/13 e 113/13 del medesimo centro l’intestatario Giuseppe Longo, nonché di impedire lo svolgimento dell’attività di gestione dello stabilimento balneare “LOA BEACH di Longo Giuseppe”, ivi collocato, operando quali pubblici ufficiali nelle rispettive qualità” (sopra indicate ndr). All’avviso di conclusioni delle indagini preliminari è seguita la richiesta di rinvio a giudizio per i suddetti reati.

È doveroso altresì premettere che gli atti amministrativi adottati dal Comune di Portigliola nei confronti del sottoscritto, sono stati impugnati davanti al T.A.R. di Reggio Calabria, ove i relativi procedimenti sono tutti tutt’ora pendenti, non essendosi ancora concluso alcuno di essi nel merito.

Quest’anno, a seguito dell’insediamento (lo scorso settembre) della commissione d’accesso antimafia, Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Portigliola a causa del ritenuto accertamento di forme di condizionamento della vita politico-amministrativa da parte della criminalità organizzata.

Da tale momento ed a seguito dell’inizio della installazione del mio stabilimento balneare, eseguita – previo tempestivo deposito di tutte le richieste amministrative e comunicazione alle diverse Autorità interessate – in forza della proroga della estensione della validità delle concessioni demaniali marittime statuita ope legis e confermata dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (con le note sentenze n. 17 e 18 del 9 novembre 2021) fino al 31.12.2023, si è scatenata sui “social” e da parte del sig. Vladimir (che scrive sulla “rivieraweb.it”) una gravissima e pericolosissima “crociata” denigratoria nei miei confronti, come è agevole comprendere dalla lettura dell’ “articolo giornalistico” che Le trasmetto in allegato alla presente, dal video eseguito di nascosto e direttamente dal sig. Vladimir sulla spiaggia di Portigliola per ritrarre le operazioni di installazione dello stabilimento balneare, nonché dal messaggio social pubblicato da tale Ferro nel quale si adombra addirittura che a causa del montaggio dello stabilimento balneare si dovrebbe inferire che “la mafia esiste anche all’interno della magistratura”.

Non è certo questa la sede per sviscerare il merito dei giudizi pendenti davanti al T.A.R. di Reggio Calabria o il prevedibile esito di essi, né tantomeno del procedimento penale pendente, ma è indispensabile porre in evidenza alcune circostanze, proprio per tentare di evitare che quanto pretestuosamente si sta scrivendo sul mio conto possa scatenare possibili reazioni da parte di chi certamente non è contento dello scioglimento del Consiglio Comunale.

Con quali finalità il sig. Vladimir ha collegato lo scioglimento del consiglio comunale con la vicenda amministrativa (perché solo questa è stata citata dal predetto sig. Vladimir) riguardante il mio stabilimento balneare, se il predetto scioglimento è unicamente dovuto al ritenuto accertamento, da parte della commissione d’accesso antimafia, di forme di condizionamento della vita politico-amministrativa da parte della criminalità organizzata?

Cosa si propone di ottenere il sig. Vladimir scrivendo che: “Intanto l’amministrazione comunale di Portigliola per aver rispettato il dispositivo dei giudici è stata sciolta, mentre chi fece ricorso ha iniziato a montare la struttura esattamente il giorno dopo l’insediamento della commissione straordinaria ed è regolarmente aperto, dopo una solo settimana dallo scioglimento”; asserendo inoltre che: “mentre chi c’è oggi non sembra stia rispettando le sentenze dei giudici”, facendo palese riferimento all’operato della Commissione Straordinaria insediatasi al Comune di Portigliola dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale. È evidente la mistificazione operata con l’articolo giornalistico citato, laddove addirittura si insinua (testuale) che “l’amministrazione comunale di Portigliola sarebbe stata sciolta per avere rispettato il dispositivo dei giudici”.

È appena il caso di rilevare ed evidenziare (e non vi è chi non veda) a quali gravissimi rischi la campagna giornalistica intrapresa dal sig. Valdimir (e mediatica di alcuni sostenitori dell’ex sindaco) mi espone, rischiando di far credere all’opinione pubblica (e non solo) che la vicenda dello stabilimento balneare sia stata la causa o abbia potuto concorrere allo scioglimento del consiglio comunale di Portigliola, mentre tra le due situazioni non esiste alcun collegamento poiché, si ribadisce: lo scioglimento del consiglio comunale è frutto di quanto accertato dalla commissione d’accesso antimafia in ordine al condizionamento della vita politico-amministrativa dell’Ente da parte della criminalità organizzata.

Il sig. Valdimir, con il suo articolo, ha evidentemente e volutamente rischiato di indirizzare “la rabbia dei cittadini che sono scesi in strada a protestare per il loro sindaco” (testuale dall’articolo citato) nei confronti del sottoscritto!

Se fosse e/o dovesse risultare vero che la vita politico amministrativa dell’Ente sia stata condizionata dalla criminalità organizzata, quali potrebbero essere le conseguenze della campagna mediatica denigratoria ordita nei miei confronti?

E, sia consentito un ultimo rilievo, perché il sig. Vladimir ha omesso di informare i suoi lettori che a seguito della condotta posta in essere dall’ex Sindaco nei miei confronti e riguardante lo stabilimento balneare LOA Beach, egli, unitamente agli altri predetti dirigenti del Comune, è stato incriminato dei gravissimi delitti (soprattutto per un pubblico amministratore) di abuso d’ufficio ed omissione di atti d’ufficio?

Ciò posto, mi affido alla Sua sensibilità ed amore per la libertà e la verità, indispensabili per avere il coraggio (che non Le manca) di dare diffusione di questi miei brevi chiarimenti che non hanno certo la pretesa, si ribadisce, di dirimere i contrasti processuali (essendo ben altre le sedi) riguardanti le vicende inerenti il mio stabilimento balneare, ma la sola ed unica speranza di evitare che il veleno e l’odio sociale pretestuosamente e strumentalmente elargito a piene mani nei miei confronti possa condurre a conseguenze irreparabili per la mia incolumità fisica e per quella dei miei familiari. Dott. Giuseppe Longo”

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