Ven. Ago 23rd, 2024

Dagli Alvaro ai Mancuso, i clan calabresi estendono il loro controllo sulla Capitale, mentre la Chiesa cattolica si prepara ad accogliere milioni di pellegrini. Preoccupazioni per il rischio di infiltrazioni mafiose nei progetti finanziati.

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Il Giubileo del 2025 rappresenta un evento unico per la città di Roma, con milioni di pellegrini attesi da ogni parte del mondo. Tuttavia, l’afflusso di fondi pubblici legati alla riqualificazione della Capitale ha acceso i riflettori su un pericolo concreto: l’infiltrazione della ‘ndrangheta nei progetti di modernizzazione. Con oltre 500 progetti e 3,3 miliardi di euro di investimenti, l’Anno Santo rischia di diventare un’occasione d’oro per i clan mafiosi.

La presenza della criminalità organizzata a Roma, confermata da numerose operazioni di polizia, ha suscitato l’allarme delle autorità. Il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, ha sottolineato come la ‘ndrangheta si stia espandendo in vari settori, dal riciclaggio all’edilizia, dalla ristorazione alla logistica. Roma, da tempo terreno fertile per le attività delle cosche calabresi, potrebbe diventare bersaglio di operazioni mafiose legate ai fondi del Pnrr e del Giubileo. La Dia ha già evidenziato l’operatività di clan come Gallico, Molè, Piromalli e Mancuso nella regione, aumentando le preoccupazioni su possibili infiltrazioni nei progetti di riqualificazione.

Con Roma al centro dell’attenzione mondiale, il Giubileo del 2025 si configura non solo come un evento di portata religiosa, ma anche come una sfida cruciale per la sicurezza e la legalità della città

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