Ven. Ago 23rd, 2024

L’ assenza del collaudo impedisce il suo utilizzo per l’attività agonistica

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“Omologhiamo il campo sportivo: diamo un “calcio” verso il futuro” è il titolo della petizione lanciata dal locale circolo del Partito Democratico per cercare di trovare una soluzione alla mancata omologazione del campo sportivo. Nella petizione si fa un piccolo excursus su quelli che sono stati gli step che hanno portato alla posa del terreno in erba sintetica, a cui poi non è seguita l’omologazione dell’impianto cosa che obbliga la locale squadra di calcio e tutte le associazioni presenti in paese a utilizzarlo forzatamente solo per gli allenamenti.

“Il test per l’omologazione avvenuto l’1 febbraio 2017 – si legge nella petizione – ha dato esito negativo: con una relazione dettagliata trasmessa al Comune il 10 febbraio la Figc – Lnd individuata alcune criticità che impedivano il collaudo del campo, prevedendo un termine di 60 giorni dalla ricezione per effettuare gli interventi richiesti ai fini dell’omologazione. Scaduti i 60 giorni concessi per realizzare le opere richieste, non risulta sia stato effettuato nessun intervento finalizzato all’ottenimento de certificato di omologazione del campo sportivo, che era ed è rimasto negativo. Con la conseguenza che per il collaudo si sono investiti inutilmente circa 5000 euro e che la squadra di cacio non ha giocato nell’impianto sportivo del paese. La mancata omologazione dell’impianto non solo impedisce da due stagioni calcistiche il disputarsi di gare ufficiali, ma crea il paradosso di un terreno di gioco già in fase di deterioramento prima ancora dell’inaugurazione, oltre ai guasti che continuano ad interessare la struttura e per i quali nulla è stato fatto. Facciamo nostro – scrive ancora il Pd  – il contenuto della lettera inviata dal presidente della Figc-Lnd al sindaco con la quale si chiedeva di “azionare ogni necessaria iniziativa ed adempimento amministrativo allo scopo di rendere nuovamente fruibile nella sua totalità l’impianto di proprietà del Comune al fine di consentire alla sua realtà cittadina di riprendere regolarmente le attività agonistiche nel proprio Comune  di residenza senza essere costretta a girovagare per i campi sportivi del compresorio”.

(fonte Gazzetta del  Sud)

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