Ven. Nov 22nd, 2024

 

Questa mattina manifestazione di consegna del bene sequestrato a Gioiosa Ionica alla criminalità organizzata, si tratta della villa del collaboratore di giustizia e pentito Titta Femia.   Alla cerimonia hanno preso parte il prefetto di Reggio Calabria Di Bari, il presidente del Tribunale di Locri Palermo , il procuratore della Repubblica di Locri  D’Alessio,  e le altre alte cariche istituzionali civili e militari . Il bene è stato consegnato congiuntamente alla diocesi di Locri-Gerace nella persona del Vescovo Mons. Francesco Oliva ed al Comune di Gioiosa Ionica nella persona del Sindaco Salvatore Fuda.

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Ecco uno stralcio dell’intervento del sindaco: “E’ giusto che il bene sia ricevuto dalla comunità, lo prendiamo tutti insieme mettendo in conto che ci sono dei sacrifici personali da dover sopportare. Lo Stato che è vicino a questa comunità nel senso che è un tutt’uno con questa comunità lo ha dimostrato e lo dimostra anche oggi”.
La parola al procuratore della Repubblica di Locri D’Alessio :” questa è  un’altra giornata di festa, perché quando si sottrae un bene alla criminalità organizzata, un bene provento di attività illecite e non restituire restituisce alla collettività,  è sempre una giornata di festa,  voglio aggiungere che chi ha tentato di impedire che questo avvenisse, chi ha danneggiato questo bene al suo interno, è servito oggi a dimostrare che lo stato il più forte, lo Stato non si ferma di fronte a questi ostacoli, e chiunque tenti in qualche modo di svilire quella che è una incessante attività di recupero dei beni provento di attività illecite, deve sapere questa deve sapere che lo Stato si rialza sempre.  C’è sempre qualcuno pronto a recuperare una bandiera che cade ed a portarla ancora ancora più avanti, questo è un bene che dovrà servire la comunita unita di Gioiosa Ionica. ”
La parola al presidente del tribunale di Locri Palermo :
“Io non vorrei dire più di quello che ha detto il procuratore della Repubblica, pochi giorni sono importanti come quello odierno, questi sono momenti in cui lo Stato si riappropria di quello che, in una certa misura, gli era stato tolto, perché delinquere vuol dire sottrarre qualcosa alla collettività, oggi la collettività si riappropria del bene e soprattutto le autorità presenti, la scuola, le istituzioni danno la testimonianza dell’importanza della dell’occasione.  Però mi sia consentito di ringraziare il Comune di Gioiosa Ionica in persona del suo sindaco perché certe iniziative sono veramente da apprezzare in particolar modo sono, in certi territori, un messaggio.  Perché se certe cose succedono in questi territori, succedono perché, spesso un po’ tutti quanti, ci giriamo dall’altra parte. Gioiosa è esattamente l’esempio contrario.  Bisogna avere coraggio, andare avanti senza lasciarsi condizionare dalla mentalità corrente del luogo grazie signor sindaco, grazie a tutti,

Vescovo Mons. Oliva: “Opera che è acquisita non solo della Chiesa ma da tutta la comunità, accettiamo questo bene come un onere più che come un bene. Bisogna aiutare la comunità tutta a capire il senso di certi gesti, accettiamo quindi questo, tutto questo, come una sfida, una sfida educativa, una sfida culturale, una sfida sociale, la vogliamo portare avanti tutti insieme, insieme a questa comunità, io vorrei quello che sto per dire fosse ascoltato da tutta la comunità di Gioiosa e quella lettera che io sto per leggere l’ho già consegnata al  sacerdote perché possa essere oggetto di riflessione di tutta la comunità. Perché questa è una sfida che accettiamo perché crediamo che la comunità di Gioiosa possa crescere,  la comunità di Gioiosa possa capire che bisogna rialzarsi e bisogna intraprendere percorsi nuovi”.

Prefetto Di Bari :”Inizia una stagione di legalità che sarà anello di congiunzione tra comunità e istituzioni e questo credo che sia come dire il messaggio che noi dobbiamo far recapitare anche oggi probabilmente nel suo silenzio tombale, deve essere ascoltato, perché lo Stato è  autorevole e forte quando si riescie a dare queste belle pagine di testimonianza e noi lo siamo, lo siamo perché vogliamo credere che questo Stato ci accompagni nelle difficoltà e dia la possibilità di un riscatto e oggi questa pagina riscatta il tanto male fatto da queste persone per realizzare questa struttura è la struttura diventerà simbolo anche di un’azione sinergica che del pan dal passato ci proviene alloggi perché io immagino come diceva il procuratore e il  Presidente immagino quanto sforzo, quanta fatica, quanda illusione e disillusione hanno accompagnato tutto il procedimento per giungere oggi a questa bella pagina e quante difficoltà. Abbiamo avuto il coraggio tutti di rialzarci e accompagnare la comunità attraverso il suo sindaco di Gioiosa a realizzare tutto ciò, una comunità che merita tutto il nostro rispetto”

Giuseppe Mazzaferro

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