Mar. Lug 16th, 2024

A Gioia Tauro a meno di colpi di scena si andrà alle urne il 21 ottobre. Sabato sono stati presenti liste e candidati a sindaco e consiglieri per la tornate elettorale autunnale. Ma ancora in città non c’è la certezza piena che si andrà al voto. Domani ci sarà il Consiglio dei ministri e si teme che anche questa volta possa arrivare una nuova proroga del commissariamento straordinario del comune retto fino a questo momento da tre commissari prefettizi. Ma ad oggi i gioiesi sono in campagna elettorale e dovranno fare i conti con 4 candidati a sindaco a cominciare dai due più quotati a conquistare la poltrona a Palazzo Sant’Ippolito. Il primo è Aldo Alessio, già sindaco del centro pianigiano negli anni ’90 considerato da tutti come emblema dell’antimafia,  che presenta due liste: “La Città Futura” e “Avanti Tutta”.

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Poi c’è il centrodestra che si è raccolto intorno alla figura dell’ex consigliere provinciale ed ex amministratore gioiese Raffaele D’Agostino, già vicesindaco nella giunta di Dal Torrione, che avrà due liste a sostegno “Gioia Rinasce” e “Gioia Tauro ci Lega” capitanata dal segretario cittadino della Lega di Salvini Nicola Pulimeni. A seguire i possibili outsider Nicola Zagarella pluri veterano consigliere comunale con esperienze amministrative nell’ente che guiderà una lista civica “Partecipazione e Democrazia” e il PD che forzatamente a messo su una lista capitanata dal commissario cittadino del partito, nonché responsabile provinciale del Partito democratico, Giovanni Puccio.

Chiunque dovesse vincere il turno elettorale del 21 ottobre dovrà fare i conti con una situazione drammatica. L’ente è stato toccato da inchieste importanti della magistratura antimafia reggina che hanno colpito il cuore del comune coinvolgendo, in una di queste indagini, il capo dell’ufficio tecnico dell’ente. Situazione che ha portato successivamente allo scioglimento postumo per mafia di un Consiglio comunale già mandato a casa da una sfiducia politica all’ex sindaco Giuseppe Pedà.

Altra emergenza è il  buco colossale nei conti. Il comune è in dichiarato dissesto finanziario. Si parla di un debito enorme. Una questione morale all’ordine del giorno, sanità in frantumi e tanti servizi che non funzionano a cominciare dalla raccolta dei rifiuti e tante emergenze ambientali.

Gioia Tauro è sede sia di un chiacchierato impianto di depurazione gestito dalla Iam e di  un mega-termovalorizzatore che tanto ha fatto protestare, in entrambi i casi, la cittadinanza. Una realtà difficile, dunque, quella di Gioia Tauro, dove il prossimo primo cittadino dovrà essere un incrocio tra un severissimo generale dell’esercito e un inflessibile manager aziendale usando metodi forti per portare fuori da un contesto difficile una città che da anni aspetta di essere amministrata a dovere dopo tanto non governo.

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