Mar. Lug 16th, 2024

L’eterno malato della Calabria, il porto di Gioia Tauro, continua a dare segni negativi. L’ultimo dato, quello dei volumi, testimonia ancora la non ripresa. Nel 2018 si è registrata una perdita secca del 6% rispetto al 2017.  Numeri ufficiosi, dunque, ma la verità non si discosterà di tanto se non sarà confermata in toto. Tradotti in numeri significa che nel 2018 il terminal gestito da Mct ha movimento quasi 150 mila teus in meno rispetto al 2017 continuando a registrare perdite importanti da dieci anni a questa parte.  Uno scalo che soffre in questo momento di mancanza di investimenti e ammodernamento dei mezzi di banchina che vengono utilizzati per spostare i containers dalle navi quando queste  attraccano nel porto di Gioia Tauro. I mal di pancia arrivano soprattutto da Msc, unico cliente e socio dello scalo gioiese. L’aspetto particolare in questa vicenda e che Msc con il suo armatore e proprietario Gianluigi Aponte sarebbe disponibile ad investire per ammodernare gli equipaggiamenti dello scalo calabrese. Si parla di nuove gru per le banchine e di nuovi carrelli. Investimenti che erano previsti nell’accordo quadro nel 2016 ma che ancora sono rimasti lettera morta. A questo si aggiunge l’ultimatum del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che in visita qualche settimana fa allo scalo gioiese aveva detto a chiare lettere o Contischip investe o procederemo alla revoca delle concessioni. Nei prossimi giorni è prevista una riunione di Eurokai che controlla Contship e a quel punto si capirà cosa vuol fare il gruppo con il grande malato calabrese. Il porto di Gioia Tauro è a un bivio.

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