Mer. Lug 17th, 2024

“Ore in attesa trasferimento da ospedale Corigliano a Cosenza”

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"Cinque lunghe ore di

attesa per Alessio Trotta, trascorse, il giorno della vigilia di

Natale, al freddo di un pronto soccorso umido, senza né bere né

mangiare. Neanche una copertina: a scaldarlo ci hanno pensato i

cappotti dei genitori. Ma la cosa ancor più grave è che neanche

la terapia è stata somministrata al piccolo degente, colpevole

forse solo di essere nato nel posto sbagliato”. E’ quanto

riferiscono Vito e Loredana i genitori del bambino, affetto da

encefalopatia ipossica ischemica da sofferenza perinatale con

epilessia focale farmaco resistente con diagnosi dell’Annunziata

di Cosenza e del Bambino Gesù di Roma. Tutto, raccontano

chiedendo l’intervento del ministro della Salute Roberto

Speranza e del presidente della Regione Roberto Occhiuto, è

accaduto nell’ospedale di Corigliano Calabro il 24 dicembre

scorso.

“Quanta tristezza, quanta disavventura – è scritto nella nota –

come dentro un film, dopo tredici lunghi anni la storia si

ripete: stesso posto, stesse figure coinvolte e, soprattutto,

stesso grido di dolore per un soccorso che tarda ad arrivare. Da

nove passano a cinque le ore di attesa prima che il piccolo

Alessio possa avviarsi nel suo viaggio della speranza verso

Cosenza, l’ennesimo; eppure era stato tutto scritto a seguito di

una consulenza pediatrica, forse dimenticata in qualche cassetto

della scrivania o peggio non interpretata da chi doveva

allertare un codice rosso”.

“Pur essendo la vigilia del Santo Natale 2021, neppure l’arrivo

del bambinello – sostengono i genitori nella nota – ha

riscaldato i cuori di taluni in camice bianco”. Papà Vito e

mamma Loredana hanno informato le autorità giudiziarie di

competenza ma soprattutto hanno scritto al ministro Speranza e

al presidente Occhiuto. “L’ appello è sempre lo stesso: abbiamo

sete di giustizia – sottolineano – ascoltate il grido silenzioso

di nostro figlio abbandonato al proprio destino senza cure né

assistenza, anche lui merita una qualità di vita la migliore

possibile. Si tratterà dell’ennesimo spreco di carta e

inchiostro o finalmente qualcuno comincerà ad interessarsi al

caso? Chi vivrà vedrà, eppure anche Alessio Trotta è figlio di

questa terra ed i genitori oggi minacciano azioni eclatanti,

‘non abbiamo più nulla da perdere'” .

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