“La Ministra Mariastella Gelmini ha impugnato la legge regionale per la stabilizzazione del precariato storico della Regione Calabria. Un atto gravissimo da parte della Ministra di Forza Italia che affossa una legge approvata in una Regione governata da esponenti del suo stesso partito. Uno scontro politico tutto interno a Forza Italia e alla destra regionale e nazionale giocato sulla pelle dei lavoratori incolpevoli che da anni si trovano in una condizione di precarietà ed insicurezza lavorativa”. E’ quanto affermano in una nota i sindaci ff della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria, Carmelo Versace e Paolo Brunetti.
“Solo pochi mesi fa – prosegue la nota dei due facente funzione – la vicepresidente Princi annunciava l’approvazione della stabilizzazione dei precari storici, presentandola come “un piccolo grande regalo di Natale” nei confronti dei lavoratori. Un regalo trasformatosi in realtà in uno scherzo di Carnevale, visto che la Giunta regionale doveva ancora fare i conti con la tagliola della Ministra Gelmini, autorevole esponente dello stesso partito che guida la Regione Calabria, che nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri di pochi giorni fa, ha deciso l’impugnazione della legge regionale”.
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“Un fatto di inaudita gravità che rischia di minare severamente il percorso di stabilizzazione dei precari della Regione Calabria, uno scontro politico da sanare al più presto, che mette in evidenza tutti i limiti di un governo regionale nato solo da pochi mesi ed evidentemente già affetto da annuncite, bravissimo nei proclami a mezzo stampa ma inesorabilmente soccombente sui tavoli romani anche di fronte ai Ministri della sua stessa parte politica”.
“Chiediamo al Governatore Occhiuto, autorevole esponente di Forza Italia, di esprimersi con urgenza su questa incresciosa vicenda, assumendo una posizione chiara e netta a difesa del precariato storico della nostra regione e chiedendo spiegazioni sull’impugnazione proposta dalla Ministra Gelmini contro la stabilizzazione di decine di lavoratori che da anni operano con dignità al servizio della comunità calabrese nonostante la graticola del precariato”.