Mar. Lug 16th, 2024

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale
Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Dott. Giovanni Bombardieri,
hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria,
che dispone l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di compendi aziendali, beni
immobili, fondi obbligazionari, rapporti bancari e finanziari e relative disponibilità – per un valore complessivo
stimato in oltre 11 milioni di euro – riconducibili ad un imprenditore gioiese, operante nel settore della raccolta e
gestione di rifiuti speciali e metallici.
La figura criminale del proposto era emersa nell’ambito delle operazioni denominate:
• “MALA PIGNA”, nel cui ambito il predetto, allo stato del procedimento e fatte salve successive valutazioni in
merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità, è stato destinatario di ordinanza di custodia
cautelare in carcere – emessa dal G.I.P. di Reggio Calabria – in relazione ad una pluralità di capi di imputazione,
tra i quali quello di cui all’art. 416 bis c.p., quale capo, promotore ed organizzatore della cosca “Piromalli”;
• “RINASCITA SCOTT”, nel cui ambito il predetto, allo stato del procedimento e fatte salve successive
valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità, era stato attinto da ordinanza di
custodia cautelare in carcere – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro – sempre per reati di natura
associativa di stampo mafioso.
In relazione alle risultanze delle attività di cui sopra, la locale Direzione Distrettuale Antimafia – sempre più
interessata agli aspetti economico-imprenditoriali legati alla criminalità organizzata – valorizzando le funzioni
proprie della Guardia di Finanza nella prevenzione e contrasto ad ogni forma di infiltrazione della criminalità nel
tessuto economico del Paese e di aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati – delegava il Gruppo
Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) a svolgere apposita indagine a carattere
economico/patrimoniale finalizzata all’applicazione, nei confronti del citato imprenditore, di una misura di
prevenzione.
L’attività è stata indirizzata alla ricostruzione delle acquisizioni patrimoniali – dirette o indirette – effettuate
dall’anno 1997 all’anno 2019, ricostruendo il patrimonio del quale il medesimo disponeva, direttamente o
indirettamente, il cui valore risultava sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata ai fini delle
imposte sui redditi.

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