Inferto, ancora una volta, un duro colpo alle organizzazioni criminali dedite al traffico di stupefacenti da parte dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria.
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Infatti, anche grazie all’infallibile fiuto dei cani antidroga, i militari della locale Compagnia territoriale hanno individuato e contestualmente sottoposto a sequestro, complessivamente, circa 240 grammi di marijuana, oltre 25 grammi di cocaina, nonché oltre 45mila euro in contanti (ritenuti essere, per le modalità di occultamento, il profitto di condotte di spaccio di sostanze stupefacenti reiterate nel tempo) e tratto in arresto in flagranza di reato un trentacinquenne reggino (A.R., cl’ 85).
L’operazione repressiva in argomento, operata d’iniziativa, si inserisce nell’ambito di un più ampio piano straordinario di controllo economico-finanziario del territorio, disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, eseguito mediante penetranti e pianificate attività di monitoraggio delle aree e degli snodi stradali, ferroviari e marittimi maggiormente a rischio e permeati da fenomeni di criminalità (sia in termini di microcriminalità che in termini di criminalità organizzata), nonché delle attività commerciali presenti sull’intero territorio della provincia, preventivamente oggetto di specifiche attività di analisi e selezione.
Nello specifico, alcune pattuglie delle Fiamme Gialle, durante lo svolgimento di attività di appostamento e osservazione, individuavano un soggetto sospettato di minuto spaccio di sostanze stupefacenti.
In tale quadro, grazie all’acume investigativo dei militari operanti, si eseguivano mirate attività di perquisizione, interessanti gli appartamenti di una struttura condominiale rientranti nella disponibilità del soggetto in questione, previamente individuati nell’ambito delle iniziative di controllo del territorio.
In particolare, la prima attività di perquisizione consentiva di individuare e di sottoporre conseguentemente a sequestro oltre 25 grammi di cocaina e circa 240 grammi di marijuana, nonché vario materiale utile per il confezionamento della sostanza stupefacente, un bilancino di precisione perfettamente funzionante, un telefono cellulare e l’incasso della “giornata lavorativa” interrotta dall’intervento dei militari operanti, consistente in oltre 1.100 euro in contanti.
Sulla base di fondati e riscontrati indizi di natura investigativa, gli operanti si spostavano presso un ulteriore appartamento sito nella struttura condominiale luogo delle operazioni di polizia giudiziaria, anch’esso rientrante nella disponibilità del soggetto d’interesse, sebbene formalmente abitato da familiari del medesimo: anche in tale circostanza si procedeva all’effettuazione di un’accurata perquisizione locale.
Anche in quest’occasione, l’intervento dava esito positivo: gli operanti, infatti, rinvenivano una cassaforte chiusa, la quale era, unitamente al contenuto della stessa, custodita dall’inquilino per conto dello spacciatore oggetto di attenzione investigativa.
La minuziosità d’intervento consentiva ai militari di rinvenire anche la chiave della cassetta di sicurezza in questione; una volta aperta, i finanzieri individuavano e sottoponevano a sequestro il ritenuto profitto del reato di spaccio di sostanze stupefacenti accumulato precedentemente all’intervento in corso, pari a oltre 44mila euro in contanti (anche in tagli da 500 euro e da 100 euro).
Il denaro contante in parola era contenuto in involucri di cellophane, a loro volta chiusi all’interno di strati multipli di nastro adesivo: tali modalità di confezionamento e occultamento risultavano essere palesemente tipiche di chi ha necessità di occultare un quantitativo così significativo di banconote per finalità di conservazione o di trasporto.
Al termine delle operazioni, il soggetto in questione veniva tratto in arresto in flagranza di reato e destinato agli arresti domiciliari, così come disposto dal Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, prontamente notiziato degli eventi.
L’inquilino avente nella propria custodia la cassetta di sicurezza sopra menzionata, invece, veniva denunciato a piede libero per riciclaggio di denaro.
Durante le operazioni di perquisizione veniva inoltre accertato come due degli ulteriori condomini della struttura presso cui è stato effettuato l’intervento avessero artificiosamente realizzato degli allacci abusivi alla rete elettrica, ragion per cui i medesimi venivano denunciati a piede libero per l’ipotesi delittuosa di furto aggravato di energia elettrica.
In sede di svolgimento del successivo rito direttissimo, inoltre, il Giudice per le Indagini Preliminari convalidava l’arresto eseguito dai militari operanti.
L’attività di controllo economico-finanziario del territorio, unitamente al contrasto degli illeciti in materia di sostanze stupefacenti e, più in generale, dei traffici illegali, rientra tra i prioritari compiti della Guardia di Finanza, la quale costantemente opera a salvaguardia della vita umana, concorrendo a tutelare l’ordinata e civile convivenza sociale, nonché la sicurezza pubblica.
Con l’individuazione dei capitali di origine illecita, per giunta, si mira a prevenire e contrastare forme di riciclaggio che siano in grado di inquinare l’economia legale.