Mar. Nov 19th, 2024

Operazione delle Idf nei siti di Hamas a Nuseirat. Rapiti durante l’attacco al festival Supernova, sembrano essere in buone condizioni. Tra loro anche Noa, la 25enne simbolo del 7 ottobre. Gantz cancella il discorso di stasera. Biden: “Non ci fermeremo fino a che tutti gli ostaggi non torneranno a casa”

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L’esercito israeliano ha liberato quattro ostaggi in mano ad Hamas in un’operazione nel centro della Striscia di Gaza. Lo rende noto l’Idf, specificando che si tratta di Noa Argamani, Almog Meir Jan, Andrey Kozlov, e Shlomi Ziv. I quattro erano stati rapiti il 7 ottobre durante l’attacco di Hamas al festival musicale Supernova. L’operazione è stata condotta dalle Idf con lo Shin Bet e la polizia israeliana.

Ad una prima valutazione medica, le condizioni mediche dei quattro appaiono buone, ma sono ora stati portati all’ospedale per ulteriori controlli. L’operazione è stata condotta dalle forze speciali che hanno effettuato raid simultanei in siti di Hamas a Nuseirat. In uno è stata messa in salvo Argamani mentre gli altri tre sono stati trovati nel secondo sito, si legge su Times of Israel (VIDEO).

“Idf, Isa e forze speciali hanno condotto una complessa, eroica operazione per mettere in salvo quattro ostaggi tenuti da Hamas a Gaza e portarli a casa in Israele. Continueremo a combattere fino a quando i 120 ostaggi saranno a casa“. E’ quanto afferma intanto su X il ministro della Difesa, Yoav Gallant, affermando che gli israeliani sono “travolti dalla gioia” per la liberazione dei quattro ostaggi.

Dopo la notizia della liberazione dei quattro ostaggi, il ministro del gabinetto di guerra, Benny Gantz, ha invece annullato il discorso di questa sera durante il quale, secondo ogni previsione, avrebbe annunciato il ritiro del sostegno del suo partito al governo Netanyahu. “Anche oggi il mio pensiero va a tutte le famiglie degli ostaggi, siamo impegnati a fare di tutto per portarli a casa”, quanto ha detto il ministro affermando di avere “il cuore pieno” per la liberazione dei quattro ostaggi oggi a Gaza. “Voglio lodare i soldati delle forze israeliane, Yaman, Shin Bet per la complicata e coraggiosa operazione che è stata pianificata ed eseguita in modo ammirevole”, ha aggiunto.

Liberata Noa, l’ostaggio simbolo del 7 ottobre

Noa, la 25enne israeliana rapita da Hamas durante il festival e diventata simbolo del 7 ottobre, ha quindi riabbracciato il padre sull’autobus che la portava all’ospedale di Tel Hashomer subito dopo essere stata liberata insieme agli altri tre ostaggi (VIDEO). E’ quanto mostra un video postato sui social.

Noa era stata rapita lo scorso ottobre al rave nel deserto del Negev. La studentessa di 25 anni era diventata uno dei volti più noti della crisi – che non termina oggi con la sua liberazione, insieme ad altre tre persone – dopo la diffusione del video in cui veniva portata via da Hamas sul sellino posteriore di una motocicletta, strappata dalle mani del fidanzato. Una clip di dieci secondi in cui si vede la ragazza in lacrime. La mamma di Noa è paziente oncologica, con un tumore al cervello. Il suo più grande desiderio in questi mesi è stato quello di vivere abbastanza per rivedere la figlia a casa. Oggi sono state diffuse le immagini dell’abbraccio di Noa con il padre Yaakov.

“Non ti abbiamo dato per persa neanche per un momento. Non so se tu lo credevi, ma noi lo credevamo e sono felice che sia successo”. E’ quanto ha detto Benjamin Netanyahu nella telefonata con la ragazza, avvenuta poco dopo la sua liberazione.

“Rimettiti con la tua famiglia, e abbraccia anche tua madre”, ha aggiunto il premier israeliano parlando con la ragazza che si è detta “molto emozionata” di parlare in ebraico di nuovo. “In ebraico ed a casa questo è importante”, ha aggiunto Netanyahu. Anche il presidente Isasc Herzog ha parlato con Noa dicendole che “l’abbraccia a nome di tutta la nazione di Israele”.

Chi è Andrei, rapito mentre si occupava della sicurezza al rave

Insieme a Noa, Almog e Shlomi, è stato liberato oggi anche Andrei Kozlov, un altro dei partecipanti al Supernova. Kozlov, che ha 27 anni, è nato a San Pietroburgo, e si era trasferito in Israele solo da un anno e mezzo lo scorso autunno, lavorava per la sicurezza dell’evento. Al momento del raid di Hamas, stava comunicando via messaggi con il padre, a cui aveva detto che sentiva il rumore di spari intorno a lui. Ad alcuni amici aveva scritto un messaggio drammatico in cui denunciava di non aver un posto in cui nascondersi. Per la sua liberazione, così come quella di altri tre ostaggi con cittadinanza anche russa, Aleksandr Lobanov e Aleksandr Trufanov, si era espresso anche il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Kozlov era arrivato in Israele con un programma di internship Masa. Viveva a Rishon Lezion, fuori Tel Aviv. La madre si è trasferita in Israele dopo il suo rapimento.

Almog e Shlomi, chi sono gli altri ostaggi liberati

Anche Almog Meir, di 21 anni, e Shlomi Ziv, di 41, erano stati rapiti al rave. Meir, come Noa, era al rave come ospite, Ziv, come Kozlov, per lavorare. Ziv, sposato, da 17 anni insieme alla moglie Meran, è un arredatore e stava per iniziare un nuovo lavoro quando ne ha accettato un altro, per aiutare al festival il cugino della moglie, Aviv Eliyahu. Questi, che era direttore della sicurezza, è stato ucciso. Meir è residente a Or Yehuda, nel centro di Israele. Era entusiasta per il Rave che aspettava da mesi. Alle 7.45 del mattino del sette ottobre, ha chiamato la madre, Orit, per chiederle di accendere il televisore. “L’esercito ha fatto finire la festa. Ci sono razzi che arrivano da tutte le direzioni e ci sparano contro. Non so cosa stia accadendo ma cercherò di chiamarti ogni ora. Ti voglio bene”, le aveva detto.

Morto l’agente gravemente ferito in operazione liberazione ostaggi

E’ morto l’agente delle forze speciali anti-terrorismo israeliane ‘Yaman’, che era rimasto gravemente ferito nell’operazione per la liberazione di quattro ostaggi, tenuti sotto sequestro dallo scorso sette ottobre da Hamas. La polizia ha identificato la vittima, deceduta poco dopo il ricovero in un ospedale in Israele in condizioni critiche, come l’ispettore capo Arnon Zamora.

Biden: “Non smetteremo di lavorare fino alla liberazione di tutti gli ostaggi”

Joe Biden si unisce al presidente francese Emmanuel Macron nel “salutare la notizia del salvataggio di quattro ostaggi che sono stati restituiti alle loro famiglie in Israele”. Intervenendo a Parigi dopo l’incontro con il capo dell’Eliseo, il leader della Casa Bianca ha sottolineato che “non smetteremo di lavorare finché tutti gli ostaggi non torneranno a casa e non sarà raggiunto un cessate il fuoco. È essenziale che ciò avvenga”.

Il premier Netanyahu e il ministro della Difesa Gallant avevano approvato l”operazione di liberazione degli ostaggi da parte delle forze dell’Idf giovedì sera, era stata annullata una riunione del gabinetto di guerra, ha reso noto il sito di notizie israeliano Ynet. Il sito di notizie precisa, senza citare nessuna fonte, che la motivazione della cancellazione della riunione è stata dettata dalla necessità di presiedere agli ultimi preparativi per l’operazione. Netanyahu avrebbe seguito la missione da una war room dello Shin Bet.

Una cellula americana in Israele avrebbe dato supporto alla liberazione dei quattro ostaggi, lavorando con le forze israeliane all’operazione, riferiscono intanto fonti Usa alla Cnn che ha anche rivelato che Israele ha preparato per settimane i raid scattati oggi con il coinvolgimento di centinaia di militari dell’Idf, di agenti dell’intelligence e forze speciali della polizia.

Scholz: “Liberazione ostaggi importante segnale di speranza per le famiglie”

“Un importante segnale di speranza, soprattutto per le tante famiglie in Israele che ancora temono per i propri cari”. A scriverlo, in un messaggio postato su X dopo la liberazione dei 4 ostaggi israeliani a Gaza, è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz. “Quattro ostaggi sono ora liberi. Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi. La guerra deve finire”, ha aggiunto.