Mar. Lug 16th, 2024
L’emergenza coronavirus, che sembra aver graziato la nostra regione e il territorio della locride, pare non abbia indotto i dirigenti dell’Asp ad operare la giusta inversione di rotta.
Grazie al grande senso di responsabilità della popolazione e ad una buona dose di fortuna, i contagi registrati nel nostro territorio sono stati minimi.
Ciononostante, resta l’amaro in bocca per una sanità meridionale e soprattutto locale sempre più allo sbando.
I nostri governanti sono ora, giustamente, impegnati nella fase di “rilancio” o di “ripartenza”, ma ci rammarica constatare che si sia già dimenticata quella che fino a qualche settimana fa era la priorità nazionale: il tanto discusso “sistema sanitario”.
Negli anni come circolo locale tanto abbiamo detto e fatto. Purtroppo le risposte amministrative e gestionali, oltre alla rinomata eclatanza mediatica, hanno lasciato poco di tangibile. Nonostante l’attivismo propositivo da parte di gruppi spontanei di liberi cittadini, le istanze per raggiungere la normalizzazione e i livelli essenziali di assistenza restano, ahinoi, un miraggio.
In un territorio che rappresenta uno dei simboli del riscatto dalle ingiustizie e dal malaffare, noi cittadini ci ritroviamo inermi dinanzi a logiche che di politico hanno poco, ma sono intrise di personalismo. Nel domandarci cosa spinga gli organi preposti a promuovere il depotenziamento, l’inefficienza e l’inadeguatezza dell’Ospedale di Locri, otteniamo esili risposte che testimoniano a più livelli il pressapochismo politico e funzionale di scelte sbagliate, ormai perpetrate nei decenni, che portano nei ruoli chiave persone inadeguate o con scarso potere decisionale.
La mancanza di incisività rappresenta forse il più grande rammarico da parte di chi da anni si impegna in politica per promuovere positivamente il riscatto di questo territorio sui vari livelli socio economici. Lo scoramento più grande proviene dalla mancanza di risposte a quelle che sono le richieste basilari, la tanto agognata “normalità”. Nessuna richiesta ha mai ecceduto i limiti dell’oggettiva potenzialità del nostro ospedale; da anni si chiede e si continuerà a chiedere l’essenziale, il decoro, l’efficienza.
 
Auspichiamo che dopo questo periodo di “ripartenza”, non ci sia una ripartenza della curva dei contagi, nella speranza che questo ulteriore tempo possa servire agli organi e agli amministratori preposti per ottimizzare la gestione della spesa sanitaria, per permettere al nostro nosocomio di riconquistare il ruolo che merita.
Un territorio di 42 comuni, con una corposa presenza estiva di turisti, non può permettersi di non avere un servizio sanitario degno di questo nome.
FRATELLI D’ITALIA CIRCOLO DI Locri
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