Mar. Lug 16th, 2024

I dati al 12 ottobre illustrati nella nota di aggiornamento del Def della Regione: 36% di impegni, 10% di pagamenti. Numeri non straordinari ma in altre realtà del Sud fanno peggio

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Non saranno numeri straordinari, ma almeno non sono i peggiori, perché nel Mezzogiorno il quadro è molto più disastroso. La Regione Calabria mostra segnali di accelerazione nella spesa dei fondi comunitari, per come emerge dalle considerazioni contenute nella Nota di aggiornamento al Def 2019-21 della Regione, all’esame del Consiglio regionale (un esame un po’ complicato, almeno finora…).

IL PUNTO A OTTOBRE 2018 Nel provvedimento della Giunta, approvato lo scorso 12 novembre su proposta dell’assessore al Bilancio Mariateresa Fragomeni, si ricorda in premessa che «il Programma operativo regionale (Por) Calabria 2014-2020, con una dotazione finanziaria complessiva di 2,38 miliardi di euro, è strutturato in 14 Assi, di cui 10 cofinanziati dal Fesr (per un investimento programmato di 2,04 miliardi di euro) e 4 dal Fse (per 0,34 miliardi di euro)». La Nota, che fa riferimenti a dati del ministero dell’Economia e della Finanza-Ragioneria dello Stato, riporta che «alla data del 12 ottobre 2018, il sistema di monitoraggio regionale (Siurp) registrava un avanzamento complessivo pari al 36% della dotazione finanziaria assegnata al Programma, in termini di impegni assunti dai beneficiari, e al 10% in termini di pagamenti».

IL RAFFRONTO CON LE REGIONI DEL SUD A prima vista non sembrano cifre da far sobbalzare dalla sedia, ma in rapporto ad altre realtà del Paese, soprattutto del Mezzogiorno, la Calabria è messa molto meglio. Nella Nota di aggiornamento al Def infatti si rileva «una situazione generale di avanzamento più lento rispetto alla media nazionale per tutti i Por delle aree meno sviluppate», perché «il dato medio di attuazione per queste regioni è pari a poco meno della metà del dato medio complessivo di tutti i Por. Tuttavia, le performance sono differenziate. Il livello degli impegni e dei pagamenti dei Por della Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia è infatti pari al 7,61% ed al 3,17% delle dotazioni finanziarie. Per la Calabria si osservano dati di avanzamento finanziario positivi in controtendenza rispetto agli andamenti degli scorsi anni. Lento è̀ invece l’avanzamento dei Por Campania e Basilicata, mentre particolarmente allarmante appare la situazione del Por Sicilia, la cui attuazione, a guardare i dati di monitoraggio, sembra non essere affatto partita».

I SINGOLI ASSI DEL POR Nel dettaglio, per quanto riguarda il programma operativo della Calabria, secondo la Nota «a registrare valori maggiormente significativi sono gli interventi cofinanziati dal Fesr, per i quali gli impegni e i pagamenti si attestano, rispettivamente, al 41,4% e all’11,2%». Nell’ambito degli Assi prioritari registrano le migliori performance l’Asse 5 “Prevenzione dei Rischi” (impegni 132,1%, pagamenti 56,1%), l’Asse 7 “Sviluppo delle Reti di Mobilità Sostenibile” (impegni 47,4%, pagamenti 20,3%) e l’Asse 4 “Efficienza Energetica e Mobilità Sostenibile” (impegni 67,2, pagamenti 4,1%). Questi buoni risultati – prosegue la Nota di aggiornamento al Def della Regione Calabria – alla presenza dei grandi progetti e dei progetti suddivisi in fasi tra le programmazioni 2007-2013 e 2014-2020 (cosiddetti “progetti a cavallo”), alla presenza di procedure che, per loro stessa natura, consentono di generare spesa in tempi brevi (è̀ il caso delle risorse destinate agli strumenti finanziari attivati e agli aiuti), alla presenza di operazioni individuate nell’ambito di piani e programmi approvati preliminarmente alla fase di avvio del Por Calabria Fesr-Fse 2014-2020 (ad esempio l’Apq Difesa del Suolo-Erosione Costiera). Gli altri Assi scontano i tempi necessari per ultimare la selezione delle operazioni finanziabili attraverso le diverse procedure attivate, a graduatoria o a sportello».

LE PROIEZIONI FUTURE In prospettiva quindi la Regione Calabria dovrebbe essere al sicuro. «Al 31 luglio 2018 – annota la Giunta regionale nell’aggiornamento del Def – sono state certificate spese pari, complessivamente, a 200,9 milioni di euro, di cui 190,2 milioni di euro a valere sulle azioni cofinanziate dal Fesr e 10,6 milioni di euro su quelle cofinanziate dal Fse. Tenendo conto della spesa già inclusa nella domanda di pagamento e delle previsioni di spesa formulate dai diversi settori regionali coinvolti nel processo di attuazione del Programma, pari ad oltre 400 milioni di euro, non si rilevano rischi significativi rispetto al raggiungimento del target al 31 dicembre 2018 per evitare di incorrere nel disimpegno automatico e pari a 363 milioni di euro, pur in presenza di Assi meno performanti di altri. Operando infatti il meccanismo del cosiddetto “N+3” a livello di Programma, gli Assi che registreranno livelli di spesa più elevati potranno sopperire, in termini di spesa, a quelli che attualmente registrano un ritardo di attuazione. In occasione della domanda di pagamento finale dell’anno contabile 2017-2018, è stata certificata una spesa pari a 200,9 milioni di euro con un incremento di oltre 75 milioni di euro circa rispetto a quelli certificati in occasione della domanda di pagamento di dicembre 2017. Nel secondo semestre dell’anno in corso, al fine di conseguire il target previsto per non incorrere nel rischio del disimpegno automatico, dovranno essere certificate ulteriori spese per poco più di 160 milioni di euro». Per queste, dunque, non resta che aspettare e incrociare le dita…

Ant. Cant.

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