Mar. Lug 16th, 2024

Gli episodi al vaglio degli investigatori della Digos sono due. Alcuni video incastrerebbero gli autori delle vili aggressioni

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Non una ma due aggressioni. La follia di un gruppetto di imbecilli scalmanati ha rovinato la grande festa dei tifosi del Catanzaro per il successo ottenuto allo stadio Ceravolo contro il Cosenza nell’attesissimo derby di Calabria. Attraverso video, testimonianze, racconti di chi era presente sul posto e riscontri con fonti altamente qualificate, Calabria7 ha cercato di ricostruire nei dettagli quanto avvenuto nel pomeriggio di ieri prima del fischio d’inizio. Gli episodi al vaglio degli investigatori della Digos di Catanzaro sono due e per entrambi a supporto delle indagini ci sono alcuni video che incastrerebbero gli autori delle vili aggressioni. Il primo episodio riguarda due ignari tifosi della Vibonese originari di Serra San Bruno, provincia di Vibo Valentia. Sono stati scambiati per sostenitori del Cosenza e la loro auto è stata danneggiata con calci e pugni. Da quanto si apprende erano stati invitati alla partita da alcuni loro amici e una sciarpa con i colori sociali della Vibonese (rossoblù come quelli del Cosenza) ha provocato la scomposta reazione di un gruppo di pseudo-tifosi catanzaresi. I due malcapitati sono stati portati al Pronto soccorso dell’ospedale e medicati per le ferite comunque lievi provocate nell’aggressione. La notizia ha subito fatto il giro del web ed è stata accolta con sdegno dalla tifoseria della Vibonese, tra l’altro legata da rapporti di amicizia con quella del Catanzaro. Sui social molti tifosi giallorossi hanno chiesto scusa per l’accaduto e, addirittura, proposto una colletta per riparare l’auto danneggiata. Più complesso il secondo episodio al vaglio della Questura di Catanzaro. In questo caso a essere danneggiata è stata un’Alfa Romeo a bordo della quale viaggiavano due tifosi del Cosenza che avrebbero sbagliato strada ritrovandosi in mezzo ai tifosi del Catanzaro proprio alle spalle dello stadio Ceravolo. La loro auto è stata presa a calci, pugni e cinghiate sotto gli occhi di carabinieri e polizia ma anche dei telefoni che filmavano l’accaduto. Le immagini sono subito diventate virali e i volti degli aggressori visibili a tutti. Gli imbecilli “travestiti” da tifosi giallorossi sarebbero un paio, in via di identificazione anche attraverso le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Resta da capire se i due tifosi cosentini abbiano davvero imboccato la strada sbagliata o se si sia trattato di una provocazione. In quest’ultimo caso la loro posizione cambierebbe radicalmente ma non muterebbe la responsabilità di chi ha partecipato all’aggressione da condannare senza se e senza ma. Tolleranza zero e punizioni severe,quanto accaduto nel pomeriggio di ieri a Catanzaro è gravissimo e non è in alcun modo giustificabile. Gli autori delle due aggressioni saranno identificati dagli investigatori della Digos e toccherà al questore emettere una punizione esemplare sottoforma di daspo, proprio come è accaduto in casi simili e anche meno gravi sia a Reggio Calabria che a Vibo Valentia. Una volta accertate le responsabilità è bene che questi imbecilli (non ci sono altri termini per definirli) debbano essere banditi a tempo indeterminato da tutti gli stadi, compreso il Ceravolo dal quale dovrebbero stare lontano anche per una semplice partita amichevole. Verranno denunciati e forse processati. Se così sarà il Comune di Catanzaro rappresentato dal sindaco Nicola Fiorita si costituisca parte civile, lo facciano anche la società giallorossa e gli ultras della curva Capraro perché le immagini che ieri sono finite sul web diventando virali hanno danneggiato soprattutto la loro immagine, quella della città di Catanzaro e dei tifosi del Catanzaro.

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