Mar. Lug 16th, 2024

“La presidente del Consiglio all’estero ha una reputazione altissima”

Continua dopo la pubblicità...


futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Continuo a pensare che Giorgia Meloni sia una fuoriclasse. La reputazione del nostro presidente del Consiglio all’estero è molto alta. Credo sia il primo ministro che ha avuto più consensi all’estero, anche più di Draghi”. Flavio Briatore, ospite di Bianca Berlinguer, si esprime così sul governo guidato da Giorgia Meloni intervenendo alla prima puntata di E’ sempre Cartabianca su Rete 4.

“E’ difficile gestire questo paese, il governo c’è da 8 mesi. Finché non arriveremo ad avere una repubblica presidenziale, in cui vince le elezioni comanda e decide, si sarà sempre sotto il tiro del nemico”, aggiunge. “Nel nostro settore – tra ristorazione e turismo – i salari sono aumentati, il prodotto finale è costato di più. L’utile per le aziende è diminuito, perché i costi a carico delle aziende non sono diminuiti. Il salario minimo? Potrebbe essere anche un bene” ma “non credo cambi niente”.

Nelle scorse settimane, Briatore è finito al centro delle polemiche per le considerazioni sull’opportunità di iniziare subito a lavorare, senza fare troppo affidamento sull’università: “La maggior parte dei ragazzi che escono dall’università iniziano a lavorare a 26-27 anni, se cominci a 20 hai 6-7 anni di vantaggi. L’università è una piattaforma di disoccupati: il 15% trova lavoro, l’altro 85% no”. “Il problema vero è che la gente non ha voglia di lavorare. Riceviamo 100-200 curriculum, ai colloqui le persone chiedono quanti sono i giorni liberi. Non gli interessa lavorare, gli interessa il tempo libero -dice-. Non vogliono lavorare il sabato e la domenica. Questo problema riguarda in particolare l’Italia. Vi invito a venire in ufficio da noi quando facciamo le interviste… Lo dico e lo ripeto: i ragazzi di oggi non hanno la voglia di lavorare che aveva la mia generazione”.

Print Friendly, PDF & Email