Il 21enne, figlio dell’ergastolano Maurizio Rango, è accusato di tentata estorsione con metodo mafioso insieme a un complice
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Francesco Rango, 21 anni, primogenito di Maurizio Rango, noto ergastolano ed ex capo della “Nuova famiglia” di Cosenza, è stato recentemente assegnato agli arresti domiciliari con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. La “Nuova famiglia”, un’organizzazione mafiosa composta da “zingari” e ‘ndranghetisti, ha avuto un ruolo preminente nel contesto criminale cosentino.
Il giovane Rango, che segue le orme del padre condannato all’ergastolo per l’omicidio di Luca Bruni, “reggente” della famiglia bruzia assassinato nel gennaio del 2012, avrebbe tentato di estorcere denaro a una famiglia che gestisce un esercizio commerciale con annesso bar nel centro di Cosenza. Insieme al suo complice, Giuseppe Bevilacqua, Rango avrebbe aggredito un parente del titolare dell’attività commerciale per ottenere il pagamento del “pizzo” nell’aprile scorso.
L’aggressione è stata denunciata dalla vittima, avviando così un’inchiesta coordinata dal procuratore distrettuale Vincenzo Capomolla e dai pm antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti. Le indagini hanno beneficiato delle immagini fornite dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona dell’aggressione, che hanno contribuito all’identificazione dei due imputati.
Il provvedimento restrittivo, eseguito la settimana scorsa, segna un importante sviluppo nell’ambito della lotta contro l’estorsione e le infiltrazioni mafiose. Rango e Bevilacqua si dichiarano innocenti.