Ven. Nov 22nd, 2024

Il gran galà di primavera ha inaugurato la nuova gestione con le performance di artisti e maestranze reggine

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L’emozione inizia vedendo i capannelli di persone in attesa fuori sul tappeto rosso all’ingresso del cineteatro Odeon. Un luogo di spettacolo e arte che era mancato moltissimo alla città e ieri sera ha riaperto le sue porte al pubblico con un progetto nuovo. Il gran galà di primavera organizzato dal direttore artistico Roberto Caridi è stato un tuffo nel passato ma con lo sguardo al futuro, perché ad animare lo spettacolo di ieri sera c’era un cast di artisti trasversali per età e generazioni.

Tra nostalgia e flashback sentimentali, gli spettatori e gli stessi artisti hanno ritrovato intatti spazi e dettagli visivi che per ognuno custodiscono un ricordo diverso, e la speciale atmosfera si è trasmessa anche ai più giovani. Dietro le quinte i protagonisti del galà si preparano ad andare in scena con il batticuore delle grandi occasioni: la distanza tra ragazzini quasi esordienti e professionisti è azzerata, accomunati dal desiderio di dare il meglio di sè e partecipare a un evento percepito come storico.

Emozioni dietro le quinte, gli artisti si preparano allo spettacolo

Vediamo gruppetti di cantanti del coro Millenote, bambini e adolescenti, orgogliosi di aprire il galà (lo faranno con due brani accompagnati al pianoforte dal maestro Caridi). Nonostante la giovane età sono abituati al palcoscenico: “Saremo i primi, e questo fa un certo effetto ma non è la prima volta per noi, abbiamo già esperienza di concerti”. Elegantissimi e sorridenti, si aggirano nell’area camerini mescolandosi a chi questo meraviglioso mestiere dell’arte lo fa da tanti anni.

Il musicista Gianluigi Lombardo condivide così il mood del momento: “Sono stato onorato dell’invito di Roberto Caridi, a cui esiste un filo conduttore in tante iniziative, tra cui la mia partecipazione alla banda musicale cittadina da lui fondata. Stasera la cosa più bella è essere insieme a tanti bravissimi artisti tutti reggini, a dimostrazione che questa è una città ricca di talento. Reggio ha bisogno di cultura, di dare uno spazio di espressione agli artisti e offrire loro un pubblico. Anni fa, da spettatore e poi da orchestrale, al teatro Cilea notavo pienone di gente a ogni spettacolo… purtroppo oggi le occasioni sono poche ed è lodevole che ci siano persone come Roberto con iniziative di questo tipo”. Per il galà, Lombardo ha eseguito al clarinetto un brano composto dal maestro Caridi, accanto al pianista Andrea Calabrese.

La soprano Francesca Canale è annunciata dall’eco di ammalianti esercitazioni vocali. Sul palco sarà Adriana Lecouvreur con due celebri brani dell’opera di Cilea: “Testi e musica struggente – ci racconta – ma anche un po’ lo spauracchio di tutte le cantanti, perché questo straordinario personaggio ha una tessitura vocale sempre diversa e impervia. Sono felice di essere qui stasera, questo spettacolo lo ritengo storico per la riunione di maestranze del territorio: tutti partecipiamo non solo con la nostra arte ma per motivi affettivi, perché amiamo la nostra città e vogliamo che la riapertura dell’Odeon porti belle novità. Io ho deciso di rimanere a Reggio anche se si lavora molto poco, gli spettacoli sono sporadici e per una cantante lirica non è facile. I giovani però devono essere stimolati e incoraggiati, ed è quello che sta facendo Roberto creando fucine di ragazzi e stimolando in loro la passione per la musica”.

Applausi per le esibizioni con il filo conduttore di un grande amore per Reggio

Nino Stellittano dei Kalavria si presenta nell’inedita veste di solista, senza i compagni di gruppo. Un impegno concomitante a Palmi non ha consentito la partecipazione di tutta la band, ma il cantante spiega: “Era doveroso per me esserci in una sera importante perché riscatta un luogo che appartiene alla città. Gli spazi chiusi non servono a nessuno, devono essere messi a disposizione degli artisti, che a loro volta cercano il pubblico…anche l’arte non va tenuti nascosta in un cassetto. Spero che, subito dopo stasera, Reggio dia vita a un movimento con tante nuove opportunità di spettacolo”. Il primo passo in questa direzione è già stato il lancio della pagina internet dell’Odeon, dove si potrà essere informati di tutti gli eventi in programma e contattare il teatro per iniziative artistiche, spettacoli, convention e non solo. A sottolinearlo è stato il giornalistaVincenzo Malacrinò, invitando a una fruizione anche da parte delle scuole.

La serata è lunga e gradevole. Tutti sono bravissimi come li conosciamo, ma rilassai e a proprio agio in un ambiente di amici. I conduttori Elena Presti e Marco Mauro danno il via alla variegata scaletta. In sala ci sono i proprietari del teatro, Cuoco e Cordova; più su, al quarto piano dello stesso palazzo storico, sta seguendo lo spettacolo a distanza il professore Andrea Guarna, fondatore dell’Odeon: assente giustificato per motivi d’età (le sue primavere sono 96), l’epoca social non teme la sua anagrafe e dalla platea lo aggiornano in tempo reale sulle performance in programma con video e dirette.

Collante delle esibizioni è il messaggio d’amore per la città, sincero e comune tra il palco e le poltrone. Stellittano ripropone il brano dedicato a Reggio Calabria da Domenico Modugno nel ’64, nel quale s’immagina una love story divisa dalla striscia di seta turchina dello Stretto e un ponte d’argento che potrebbe essere la soluzione ma poi è soltanto un sogno che svanisce con l’aurora. Il mare e l’identità strettese ritornano anche nelle appassionate canzoni di Adela, anima dichiaratamente calabro-sicula. E il musicantore Fulvio Cama, celebrando Nicola Giunta fa un po’ di sana satira, sostituendo un ponte alla fontana nel celebre gioco di parole del poeta dialettale reggino. 

Applausi a ogni entrata di scena, dalla travolgente tarantella con il corpo di ballo di Agata Scopelliti, al monologo dell’attrice Teresa Timpano, a Tina Errigo, Alessia Genua, Lidia Biacca e poi la danzatrice Samuela Piccolo, che si cimenta in un ballo di sorprendente difficoltà tecnica restando tre minuti e mezzo sulle punte. Per l’ammiratissima ballerina bis in un medley finale con indosso un body originale di scena di Raffaella Carrà insieme agli artisti di ReggiOrchestra, che hanno concluso una serata capace di scaldare il cuore e portare sulla ribalta la bellezza e le speranze della città.