Con un milione di posti di lavoro persi e con migliaia di piccole e medie aziende in stato prefallimentare c’è poco da festeggiare. Fossi stato al posto di Mattarella avrei proclamato 1 maggio la giornata dello Stato Sociale invitando il Parlamento in seduta permanente, in diretto collegamento con tutte le forze sociali di base del Paese, piuttosto che collegati con le classiche lobby, per una revisione di quelle leggi che hanno consentito la distruzione del lavoro. Ma si preferisce mantenere le istituzioni in uno stato di passività mentendo a se stessi e al Paese con una festa del lavoro che non è .
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