Mar. Lug 16th, 2024

“Biglietto prego”, poi l’orrore. Non è una novità sui treni della fascia jonica calabrese incappare in un numero ben cospicuo di pendolari non paganti, il problema però è quando, oltre al rifiuto di comprare il titolo di viaggio, si aggiungono offese verbali e fisiche contro il personale ferroviario.
È l’ennesima disastrosa segnalazione quella che è arrivata stamattina alla nostra redazione da parte di Titti Mauro, presidente dell’Associazione pendolari jonica; stavolta in prossimità della fermata di Monasterace, sul treno regionale 3663 che va Catanzaro Lido a Reggio Calabria, i famosi evasori si sono accaniti con sputi e altre aggressioni contro il capotreno che aveva gentilmente chiesto la visione del biglietto. E non sarebbe un unicum nella storia calabrese di Trenitalia; la situazione sarebbe, in effetti, frequentissima visti i continui strattonamenti e le continue aggressioni fisiche che i capitreno e gli addetti alla protezione aziendale subiscono quasi quotidianamente. “Macchinisti e capitreno eccellenti”, così scrive la presidente, per nulla tutelati dai vertici alti dell’azienda; la squadra antievasione, infatti, fa solo capolino, ogni tanto, nelle ore centrali della giornata, ignorando le continue segnalazioni che l’APJ fa contro questi continui casi di continua violenza ai danni del personale stesso.
Una situazione che resta difficile e incresciosa e che non tiene conto dell’approssimazione in cui ferrovieri e pendolari paganti sono costretti a viaggiare ogni giorno.

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FRANCESCA CLEMENO|redazione@telemia.it

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