Mer. Nov 13th, 2024

“La Calabria si trova davanti una delle ultime occasioni per riallinearsi al resto del Paese ed aprirsi, senza tentennamenti, all’Europa. Quell’Europa che, riscoprendosi solidale, ha messo a disposizione dell’Italia, e in particolare delle sue regioni meridionali, una grande messe di finanziamenti. Per non sprecare questa occasione storica, e ripetiamo forse irripetibile, è importante non compiere gli errori del passato, è determinante saper programmare bene e per tempo lo sviluppo infrastrutturale e produttivo del nostro territorio”. Lo afferma in una nota Mariaelena Senese Segretario generale FenealUil Calabria

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“Anche per questo non possiamo più condividere le prassi del passato che, soprattutto nei settori di nostro primario interesse, hanno evidenziato un modo di procedere per step successivi che, purtroppo, oggi appare anacronistico”.

“Il nostro riferimento, nelle specifico, è all’idea progettuale che soprassiede alla realizzazione della nuova Strada statale 106. Un’opera determinante per il futuro della Calabria, in particolare per la popolazione della fascia jonica calabrese che ancora oggi vede compresse le proprie aspettative, che non può più procedere a singhiozzo, passando attraverso il finanziamento di fasi preliminari infinite, senza che mai venga messo in conto la copertura economica e finanziaria della concreta realizzazione di una delle opere infrastrutturali allo stesso tempo più attese e necessarie per la Calabria”.

“E’ questo il momento storico per pretendere da chi governa la cosa pubblica la giusta attenzione sulle richieste che provengono da una fetta importante del territorio regionale, che sino ad oggi è stata chiamata a fare i conti con un isolamento imposto dall’alto, e procedere al finanziamento integrale della nuova Strada statale 106, mettendo da parte non quindici milioni di euro per uno studio di fattibilità interlocutorio ma cinquanta miliardi di euro per la sua definitiva realizzazione”.

“Solo così la classe politica nazionale e regionale potranno, allo stesso tempo, colmare le disattenzioni del passato, sanare il vulnus ancora aperto sul territorio e proiettare la Calabria lungo quei corridoi infrastrutturali attraverso i quali si muove la speranza di un futuro economicamente solido e culturalmente florido”.