Ho deciso di aderire allo sciopero dell’1 Ottobre a Careri e ho deciso di farlo perché l’attenzione verso gli studenti e la scuola deve sempre rimanere alta.
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Negli ultimi anni ho avuto modo di approfondire gli aspetti burocratici legati all’accesso ai sistemi educativi da parte dei nostri giovani; in alcuni casi ho anche provato a semplificarli; in altri casi, dove c’era un terreno fertile fatto di alleanze tra scuole, terzo settore e enti locali, ho lavorato con loro per creare la cosiddetta comunità educante.
Tuttavia sia le regole che i progetti attivati devono partire da un unico presupposto, ovvero che qualsiasi azione che riguarda il mondo della scuola deve essere orientata al bene dello studente. Diversamente, se anche uno studente rimane penalizzato dalle regole e dai progetti che abbiamo scelto, non ha perso solo quello studente e la sua famiglia, ma abbiamo perso tutti, così come sta accadendo in questi giorni in alcuni paesi dell’Aspromonte.
Potremmo impiegare il nostro tempo e dire che ormai le regole si conoscono, che le province e la città metropolitana devono deliberare entro fine anno, che la Regione deve recepire le delibere a gennaio prima dell’apertura delle iscrizioni dell’anno scolastico futuro, e che la Regione ha una sua certa autonomia con la quale può tutelare gli interessi dei territori e degli studenti modificando il deliberato di province e città metropolitana, come è stato fatto anche in passato proprio per Careri e altre aree dell’Aspromonte.
Ma questi tecnicismi non ci aiutano ad andare nella direzione della risoluzione del problema oggi e in maniera immediata. Oggi, serve l’aiuto di tutti. Oggi serva la comunità educante attiva al fianco degli studenti.
Ha fatto bene lo scrittore Gioacchino Criaco a invitarci tutti; ha fatto bene il Presidente del Parco Giuseppe Bombino ad attivare cattedre itineranti. Per questo l’1 Ottobre sarò a Careri, affinché siano vivi i messaggi e gli insegnamenti di Don Milani e che il suo famoso I CARE risuoni nell’animo di tutti noi e ci permetta di avere cura del nostro Aspromonte e dei suoi abitanti più piccoli.
Federica Roccisano