Domenica 27 ottobre 2024, le sezioni ANPI Presila “E. Zumpano” di Casali del Manco (CS) e “T. Talotta Gullace” di Polistena (RC) hanno celebrato il loro gemellaggio con una giornata di studio dedicata alla figura di Fausto Gullo, del quale ricorre il cinquantenario della morte, avvenuta a Magli di Spezzano Piccolo, adesso Casali del Manco (CS), il 3 settembre 1974. L’iniziativa ha inteso valorizzare “dal basso” la spinta percepita durante la Conferenza di organizzazione delle ANPI del Mezzogiorno a Paestum nell’aprile del 2024, a mettere in rete le conoscenze delle sezioni e le loro peculiarità. I territori delle due sezioni sono accomunati da una storia di lotte contadine per la terra e la sopravvivenza, nate nell’800 e acuitesi con il fascismo, che l’impegno di Fausto Gullo, ministro e costituente comunista, riuscì a mettere al centro dei primissimi provvedimenti dei governi del Dopoguerra. Le due sezioni si sono incontrate presso la Biblioteca Gullo-Casa Museo Fausto e Luigi Gullo, accolti dalla direttrice Antonella Bongarzone nella saletta della Biblioteca, dove hanno dato luogo ad un breve dibattito sul ruolo avuto nel territorio della Presila cosentina e nella politica nazionale da Fausto Gullo, con interventi di Massimo Covello (Presidente ANPI Presila), di Francesco Mammola (Presidente ANPI Polistena), di Donatella Loprieno (Costituzionalista Unical) e di Giorgio Castella (ANPI Polistena) e allo scambio di doni per sancire il gemellaggio. Successivamente la Direttrice e la sua collaboratrice Antonella Salatino hanno guidato il gruppo alla visita dei tanti tesori della Casa Museo, la dimora della famiglia Gullo dal 1835, dove il costituente Fausto e suo figlio Luigi, professore e Senatore, vissero e morirono. Alla fine della mattinata il gruppo si è spostato nei boschi di castagno della Sila, in un altro luogo iconico della Resistenza del Mezzogiorno: il Rifugio di Pratopiano di Pedace (CS). Questo luogo a circa 900 s.l.m., di proprietà della fam. Curcio da generazioni, fu scelto dal Partito Comunista Clandestino per nascondere e proteggere il dirigente Pietro Ingrao che a Milano rischiava di essere catturato dai fascisti, dal marzo al luglio del 1943. Qui abbiamo consumato un pasto rustico alla fine del quale Peppino Curcio, figlio di Cesare Curcio (dirigente comunista e Deputato dal 1952 al 1958), ha raccontato la storia del CLN di Cosenza e dei mesi trascorsi da Ingrao in quel luogo attraverso la raccolta di documenti e fotografie del piccolo Museo lì allestito. Al calar del sole, la bella iniziativa si è conclusa con il sapore delle “ruselle” (caldarroste) e l’odore del bosco tutt’intorno.
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