Lun. Ago 12th, 2024

Ennesimo weekend di violenza tra i campi del calcio dilettantistico nel Vibonese. A Rombiolo, in occasione della gara di Seconda categoria fra il Pernocari e il Filandari (terminato 3-1 in favore dei padroni di casa) un tifoso degli ospiti ha aggredito un arbitro con calci e pugni mandandolo in ospedale. Nel comunicato diramato dal giudice sportivo si legge che “al termine della gara, l’arbitro rientrava nel suo spogliatoio ed al suo interno veniva aggredito da un soggetto che lo insultava proferendogli “pezzo di merda, ci hai fatto perdere, ti meriti di essere sparato”. Da questi volgari insulti “il direttore di gara riconduceva detta losca figura ad un tifoso del Filandari, società ospitata”.

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Dopo le minacce, la suddetta persona “iniziava ad aggredire l’arbitro con una serie ripetuta e violenta di calci alle gambe e colpi in volto, lo afferrava dalle mani, girandogliele con forza e violenza, continuando negli insulti “merda! sei una merda!”. Quindi, l’arbitro urlando ad alta voce, chiedeva aiuto “ed in suo soccorso accorrevano i dirigenti della società Pernocari”. Solo a questo punto “l’energumeno abbandonava lo spogliatoio e dopo un po’ l’arbitro lasciava l’impianto sportivo”. Al rientro nella sua città “l’arbitro, accusando dei dolori in varie parti del corpo, si faceva visitare dal medico di guardia medica, che consigliava approfondimento diagnostico che veniva eseguito il giorno successivo presso l’ospedale di Reggio Calabria, che riscontrava “contusione, distorsione del gomito sinistro e prescrizione stecca gessata per 15 giorni salvo complicazioni”.

Entrambe le società responsabili

“I carabinieri – si legge nel referto – sono intervenuti successivamente a distanza di tempo dall’aggressione a seguito della chiamata dell’arbitro”. Emerge quindi “una responsabilità della società ospitante per la mancata ed idonea sorveglianza dell’impianto, del terreno di gioco e degli annessi spogliatoi”, ma altresì una “responsabilità della società Filandari, per il grave gesto di aggressione sopra descritto, attribuibile senza alcun dubbio ad un proprio sostenitore allo stato non identificato ma ad essa riconducibile dagli insulti profferiti ove ha dimostrato di avere un interesse”.

“Siccome non è ragionevole ritenere che un non addetto ai lavori (estraneo) entri negli spogliatoi – si legge ancora nel comunicato ufficiale – e non susciti l’attenzione ne degli addetti alla sorveglianza della società ospitante, né dei tesserati della società ospitata; si ritiene che entrambe le società siano venute meno a precisi obblighi e doveri di lealtà e probità sportiva in merito ad una adeguata condotta di prevenzione di atti violenti. L’essersi disinteressati del fatto o il non essersi accorti di quanto stava avvenendo fino alle invocazioni urlate di aiuto dall’arbitro, non elimina la sleale condotta delle due società. Quantunque debbano essere distinte le due condotte in ordine ai provvedimenti sanzionatori”.

Le squalifiche

Il giudice sportivo ha quindi inflitto l’ammenda di 200 euro al Pernocari e di 400 euro al Filandari. Inoltre ha squalificato per una giornata il campo del Pernocari e per due quello del Filandari. La società del Filandari è stata quindi sanzionata con 2 punti di penalizzazione.

Violenza anche nel campionato Allievi regionali Under 17

Un gravissimo episodio di violenza si è registrato anche nella gara Filadelfia 93-Cspr 94, valida per l’undicesima giornata del campionato Allievi regionali Under 17. Nel comunicato diramato dal giudice sportivo si legge che “al minuto 21 del secondo tempo l’arbitro riceveva da tergo una pallonata che lo colpiva tra la spalla destra ed il collo. […] A seguito del colpo ricevuto, l’arbitro aveva un immediato disorientamento e giramento di testa e, non essendo più in condizione di continuare la direzione della gara, ne decretava la definitiva sospensione”.

Mentre il direttore di gara abbandonava il terreno di gioco, “il calciatore della società Filadelfia 93 Ierullo Davide lo attingeva con dell’acqua”, che “nonostante fosse trattenuto dai compagni, lo colpiva violentemente con un calcio alla caviglia sinistra provocandogli forte dolore”. Inoltre, “una persona non identificata ma riconducibile alla società Filadelfia 93 teneva un comportamento offensivo e minaccioso nei confronti dell’arbitro che stava rientrando negli spogliatoi”.

Per garantire la sua incolumità, sentendo forti urla fuori dalla porta, “l’arbitro chiedeva ed otteneva l’intervento delle forze dell’ordine e poteva così abbandonare l’impianto”. Persistendo, però, il forte dolore alla caviglia, il direttore di gara “era costretto recarsi al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vibo Valentia dove gli veniva riscontrato il trauma alla caviglia sx con una prognosi di 3 giorni”. La decisione assunta dall’arbitro di sospendere la gara a seguito della pallonata, probabilmente ricevuta accidentalmente, “non appare giustificata in ordine alla gravità dell’episodio e pertanto la gara deve essere ripetuta”.

Le decisioni del giudice sportivo

Il giudice sportivo ha quindi inflitto un’ammenda di 100 euro e tre punti di penalità al Filadelfia. Inoltre ha squalificato per tre anni il calciatore Davide Ierullo, disponendo la trasmissione degli atti al Comitato regionale per quanto di competenza in ordine alla ripetizione della gara.

CALABRIA 7

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