Mar. Lug 16th, 2024

Il Sindaco di Reggio Calabria difende il suo operato e accusa: “Chi vuole chiudere la storia di questa amministrazione agisce contro la città”

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Nel primo Consiglio Comunale dopo l’inchiesta Ducale, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha risposto alle richieste di dimissioni con una difesa appassionata del suo operato e della sua storia personale di lotta alla ‘ndrangheta. “Io la ‘ndrangheta la conosco da quando ero bambino. E la puzza di fumo di quando mi hanno bruciato casa ce l’ho ancora nel naso. So cosa significa guardare in faccia la criminalità organizzata, so cosa significa vivere sotto scorta”, ha dichiarato il sindaco, sottolineando la sua lunga esperienza personale e professionale nella lotta contro le cosche.

Falcomatà ha ricordato un episodio recente in cui, durante la demolizione di una baracca abusiva, ha ricevuto minacce da un signorotto locale, sottolineando l’impegno concreto della sua amministrazione contro l’illegalità. “Questi siamo noi, oltre quello che è stato già detto: oltre i protocolli, i beni confiscati, le costituzioni di parte civile, il riordino dei servizi sociali, gli appalti, le procedure. Questa è la storia della città e nessuno si può permettere di provare a cambiarla”, ha affermato.

L’inchiesta della DDA di Reggio Calabria ipotizza connivenze tra ‘ndrangheta e politica, con un ruolo chiave giocato da Daniel Barillà, esponente del PD e genero del boss Araniti. Sebbene Falcomatà sia indagato, a suo carico non è stata richiesta alcuna misura cautelare. L’inchiesta coinvolge anche altre figure politiche come il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Peppe Neri, l’ex capogruppo dem in consiglio regionale Giuseppe Sera, e Mario Cardia, eletto nel centrosinistra e poi passato alla Lega.

Il centrodestra, guidato dal capo dell’opposizione Antonino Minicuci, ha chiesto le dimissioni di Falcomatà, ma il sindaco ha respinto tali richieste come “politica strumentale sulle spalle della città”. “Le dimissioni sono un fatto politico. Non si minacciano, né si annunciano: si danno o non si danno. Non c’è una proposta politica alternativa a questa Amministrazione”, ha detto Falcomatà, aggiungendo che la sua amministrazione ha sempre rispettato le richieste di dimissioni dimostrando piena fiducia nelle istituzioni.

Falcomatà ha anche fatto riferimento al processo Miramare, sottolineando che la sua amministrazione ha affrontato le vicende processuali con la consapevolezza che “un imputato debba difendersi nel processo e non dal processo”. Ha ribadito che non c’è motivo per cui oggi, in una fase ancora più embrionale dell’inchiesta, si debbano fare passi indietro.

Concludendo, il sindaco ha lanciato un appello a chi critica la legittimità dell’attuale amministrazione: “Se qualcuno nel contesto del civico consesso non ritiene questa istituzione legittimata a rappresentare le istanze dei cittadini ed a programmare il futuro di un territorio, prenda le distanze e dia le dimissioni”. Ha criticato l’ipocrisia di chi chiede dimissioni in una situazione ancora in fase iniziale, ricordando che tali richieste non sono state fatte in passato quando altre figure hanno raggiunto sentenze definitive. “Se si è garantisti, lo si è sempre e con tutti”, ha concluso.

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