Nuovi sviluppi nella controversia tra il Pd e la direttrice generale dell’Asp
Continua....
La tensione tra il Partito Democratico e la direttrice generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di Reggio Calabria si intensifica. Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria e presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asp, ha chiesto ufficialmente le dimissioni della direttrice generale, Angela Di Furia, a seguito della controversa nomina del nuovo direttore sanitario, che ha portato a manifestazioni di protesta da parte di operatori, associazioni e comitati per la salute.
Falcomatà ha espresso la sua incredulità di fronte alla situazione attuale dell’Asp, descrivendo la recente nomina come l’“ultima goccia” in un contesto di malcontento e inefficienze. «Il diritto alla salute è sacrosanto e dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini. La nomina illegittima del direttore sanitario, ora dimessosi, ha reso evidente l’incapacità gestionale della direzione attuale», ha affermato.
Il sindaco ha evidenziato che la situazione è emersa anche grazie a un’interrogazione del consigliere regionale Giovanni Muraca e alla critica del senatore Nicola Irto, sottolineando che Di Furia avrebbe dovuto vigilare su queste questioni. Falcomatà ha snocciolato una serie di problematiche: dalla proposta di un taglio delle guardie mediche che coinvolgerebbe metà dei presidi esistenti, alla chiusura di poliambulatori e laboratori di analisi pubblici, fino alle difficoltà nel fornire microinfusori per pazienti diabetici.
«Queste criticità sono solo la punta di un iceberg che mette in luce un’organizzazione della sanità inadeguata e precaria nel nostro territorio», ha dichiarato Falcomatà. Secondo il sindaco, c’è la percezione che Di Furia stia preparando le sue dimissioni. «A questo punto, è ragionevole che il direttore chiuda le valigie. Faccia un favore a se stessa e al territorio, che merita una governance stabile e ben organizzata», ha concluso.