Per l’ex sindaco di S. Eufemia d’Aspromonte disposto l’obbligo di dimora nel comune tirrenico. È accusato di scambio elettorale politico-mafioso
Continua....
Sono stati revocati gli arresti domiciliari all’ex consigliere regionale e sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte, Domenico Creazzo. Nei suoi confronti il gip ha disposto l’obbligo di dimora nel comune che ha amministrato per diversi anni.
Creazzo era stato arrestato nel febbraio 2020 nell’inchiesta, coordinata dalla Dda reggina, che aveva portato all’arresto di sessanta persone collegate alle cosche della cittadina in provincia di Reggio Calabria. Il politico è accusato di scambio elettorale politico-mafioso. Secondo l’accusa, Creazzo avrebbe coltivato e realizzato il progetto di candidarsi e vincere le elezioni regionali del gennaio 2020 rivolgendosi alla ‘ndrangheta e in particolare al boss Domenico Laurendi.
Il processo
Nel seguito dell’inchiesta, il gup ha rinviato a giudizio 53 persone, mentre altri hanno richiesto il rito abbreviato. Fra questi c’è il senatore di Forza Italia, Marco Siclari, per il quale la Dda ha chiesto una condanna a 4 anni di reclusione. Il pm ha chiesto la condanna anche per gli altri imputati che hanno scelto il rito abbreviato, chiedendo pene che vanno da 3 anni e 8 mesi a 20 anni di reclusione. Tra questi anche il presunto boss Domenico Laurendi, detto “Rocchellina”, e il boss Cosimo Alvaro per i quali il pm ha chiesto rispettivamente 20 anni e 16 anni di carcere.