Mar. Lug 16th, 2024

L’Istituto statale d’arte e l’Istituto professionale statale per l’industria e l’artigianato, frequentati da circa 800 studenti, sono stati sequestrati perché “totalmente abusivi”. Questa è la realtà con cui si sono scontrate le autorità, i politici e i cittadini, ma soprattutto i giovani studenti, che però a queste condizioni non vogliono starci.

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Non bisogna andare troppo lontano per parlare di voglia di riscatto nel territorio della Locride, il 21 marzo nella giornata della memoria delle vittime innocenti di mafia, con l’arrivo di Mattarella, a sfilare per le strade e per le piazze c’erano anche loro, i giovani cittadini, gli studenti, quelli pronti ad alzare la voce per chiedere un mondo più giusto.

“Le mafie lucrano sulle nostre vite” è l’urlo dell’Unione degli studenti, l’abusivismo edilizio si è trasformato in uno dei tanti modi per lucrare sui giovani, per rimediare a questo disastro occorrono interventi immediati, non sfilate passeggere, aiuti veri, piani di realizzazione che aiutino davvero a proteggere i giovani cittadini.

Gli Istituti sono stati realizzati nei primi anni 2000, all’ombra del clan Cordì, questo sequestro non ha sconvolto particolarmente la cittadinanza, l’anomalia era passata anche 5 anni fa in consiglio comunale, è stato Gaetano Pedullà, Preside dell’Ipsia, ad affermare che la situazione era chiara e si conosceva da anni, adesso la vera preoccupazione è quella di famiglie, docenti e studenti che non sanno ancora quando e dove riprenderanno le lezioni, chiudere gli edifici pregiudicherebbe l’intero anno, per questo si spera che la giustizia faccia sì, il suo corso, ma che si trovi anche una soluzione valida e affidabile per 800 studenti.

 

Carlotta Tomaselli

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