Mer. Ago 14th, 2024

Il Palio di Ribusa e il Kaulonia Tarantella Festival tra polemiche e promesse di fondi: l’influenza dei consiglieri regionali sulle manifestazioni estive alimenta controversie e interrogativi sui criteri di erogazione dei finanziamenti.

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Ogni estate in Calabria si ripete il rituale della corsa ai finanziamenti per gli eventi estivi, in un clima concitato che non conosce confini politici. Sotto il sole d’agosto, politici locali si affannano a garantire fondi pubblici per sagre, festival e rievocazioni storiche, spesso a scapito della trasparenza e della coerenza nelle assegnazioni.

Il caso simbolo di quest’anno è legato al centenario della nascita dello scrittore Saverio Strati. La Regione aveva inizialmente dimezzato i 500mila euro destinati alle celebrazioni, scatenando la protesta del sindaco di Sant’Agata del Bianco, Domenico Stranieri. Solo dopo le polemiche, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, è intervenuto per ripristinare la somma originaria.

In questo contesto, il consigliere regionale Salvatore Cirillo ha creato un ulteriore intreccio, annunciando che il Palio di Ribusa a Stilo, inizialmente escluso dai grandi eventi regionali per irregolarità, sarà comunque finanziato con 50mila euro. La giustificazione? La manifestazione sarebbe legata alla commemorazione di Strati, che nei suoi scritti ha descritto Stilo e le sue tradizioni. Un collegamento forzato che ha sollevato ulteriori dubbi sulla gestione dei fondi.

Ancora più paradossale è la situazione del Kaulonia Tarantella Festival, anch’esso escluso dai grandi eventi regionali. Nonostante ciò, il Comune di Caulonia ha modificato il proprio bilancio in base a una promessa di finanziamento fatta dallo stesso Cirillo. Se il finanziamento dovesse saltare, resterebbe l’incognita su come un Comune in dissesto finanziario possa far fronte ai costi già preventivati.

Questi episodi evidenziano come la distribuzione dei fondi per gli eventi estivi in Calabria possa generare veri e propri paradossi amministrativi e politiche che, pur mirando alla promozione culturale, rischiano di compromettere la trasparenza e la coerenza nella gestione delle risorse pubbliche.

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