Presso il Museo archeologico nazionale di Locri – Polo museale della Calabria –MIBACT si terrà l’esposizione temporanea dal 30 luglio al 7 agosto del Gruppo del Cavaliere di Marafioti, opera in terracotta di V secolo a.C. rinvenuta in località Pirettina comune di Portigliola, alle spalle del’antica città di Locri.
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L’iniziativa è stato possibile realizzarla grazie alla collaborazione con il Museo archeologico di Reggio Calabria, la Regione Calabria, il FAI-Presidenza Regionale Calabria, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo e delle Amministrazioni comunali di Locri e Portigliola.
L’opera, di ritorno da Milano – dalla mostra “Restituzioni. Tesori d’arte restaurati” di Intesasanpaolo avrà la possibilità di essere esposta per la prima volta nel territorio da cui proviene.
Infatti il Cavaliere di Marafioti, elemento architettonico in terracotta del tempio dorico scoperto nel 1910 dall’archeologo Paolo Orsi, non è stato mai esposto al Museo archeologico nazionale di Locri e questa iniziativa offrirà all’intero territorio della Locride una ulteriore occasione di conoscenza e valorizzazione del proprio patrimonio storico-archeologico attestando che la sinergia tra Enti, Amministrazioni, Associazioni ha come risultato un esito sempre positivo per la comunità anche nel campo della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.
L’intervento di restauro del “Cavaliere di Marafioti “ promosso e curato da Intesa Sanpaolo nell’ambito della XVII° edizione di “Restituzioni Tesori d’arte restaurati 2016” è stato fondamentale per la sua conservazione e per una più approfondita conoscenza della tecnica di realizzazione. Ha permesso inoltre, di riscoprire anche con l’ausilio di aggiornate strumentazioni, dettagli affascinanti quali, i segni di stesura a pennello del sottile scialbo originale o la policromia in nero, bianco, rosso che evidenziava meglio nell’intento del coroplasta il muso equino o la criniera rifinita a stecca.
Analisi diagnostiche hanno completato il restauro del gruppo che all’epoca della sua scoperta, sul lato occidentale del tempio, era stato rinvenuto in “ minuti frammenti ” e che fu oggetto di un primo intervento di restauro tra il 1911 ed il 1925 quando Paolo Orsi e il restauratore Giuseppe Damico incollarono e integrarono le parti lacunose rafforzando il manufatto con supporti interni.
L’attività di restauro del 2015 è stata effettuata dai restauratori Giuseppe Mantella e Sante Guidi; le ricerche diagnostiche dal dottor Domenico Miriello del Dipartimento Scienze della Terra-UNICAL (CS).
Si plaude alla sensibilità dimostrata dagli sponsor che hanno favorito e permesso una iniziativa che senza tema di smentita può essere definito un “evento” e per la scelta di esporre l’opera nel territorio di rinvenimento e tenuto conto della valenza archeologica della stessa, ricordata nei manuali di archeologia magno-greca.
Il gruppo del Cavaliere di Marafioti, a fine esposizione, ritornerà nella sua sede, il Museo archeologico di Reggio Calabria e sarà esposta nella sala dedicata alla colonia locrese.