La Commissione Antimafia ha lavorato anche per la tornata elettorale di domani domenica 11 sui cosiddetti “impresentabili”, ma solo relativamente ai comuni che erano stati sciolti per mafia o per i quali sono state istituite commissioni d’accesso per verificare infiltrazioni. Si tratta – a quanto si è appreso – di una decina di comuni concentrati in Calabria, in Campania e in Sicilia. “Questa volta però il lavoro dell’Antimafia non ha puntato solo al casellario giudiziario o ai procedimenti penali dei candidati ma è andato più a fondo: sono stati ascoltati i prefetti e abbiamo scavato su evidenze di persone all’apparenza specchiate ma che in realtà in modo conclamato rappresentano interessi opachi”, spiega il vicepresidente dell’Antimafia, Claudio Fava. Nei giorni scorsi la Commissione antimafia aveva ascoltato in audizione il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari. Avevano suscitato una serie di reazioni le dichiarazioni di Di Bari in Commissione, che aveva messo in evidenza, come a Bovalino , ma anche a Bagnara e Campo Calabro, tutti comuni della provincia di RC, c’erano “impresentabili” tra i candidati a consigliere comunale. Controindicazioni dirette o indirette che Di Bari avrebbe certificato alla Commissione in via riservata. Secondo il Prefetto, questi soggetti se eletti, “avrebbero dato parecchio lavoro agli uffici della Prefettura”
L’altro ieri l’ufficio di presidenza dell’antimafia, al termine l’on. Rosy Bindi ha fatto alcune comunicazioni, una riferita a Bovalino sciogliendo ogni dubbio. Ieri il prefetto Michele di Bari ai microfoni di TELEMIA in esclusiva non si è sottratto chiarendo le sue dichiarazioni e ribadendo l’attenzione della Prefettura su candidature “impresentabili”.
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INTERVISTA AL PREFETTO
Giuseppe Mazzaferro