Per l’attuale allenatore del Rende Calcio erano stati chiesti otto anni di reclusione. Veniva accusato di associazione semplice aggravata dal metodo mafioso per gli episodi di minaccia e usura nell’ambito dell’operazione Laqueo
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Francesco Modesto, ex calciatore ed oggi allenatore del Rende Calcio, è stato assolto con formula piena per non aver commesso il fatto. Era tra gli imputati del processo “Laqueo” che riguarderebbe casi di usura e minacce nel comprensorio della provincia di Cosenza e su di lui pendeva l’accusa di associazione semplice aggravata dal metodo mafioso. Il pubblico ministero della Dda di Catanzaro, nel corso della requisitoria davanti al tribunale distrettuale di Catanzaro, aveva richiesto una condanna a otto anni di reclusione.
I giudici hanno però optato per l’assoluzione pronunciandosi favorevolmente rispetto alle tesi difensive dei due legali dell’imputato Pasquale Marzocchi e Leo Sulla. Modesto aveva chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, mentre un altro troncone del processo continua davanti al tribunale di Cosenza in composizione collegiale. Gli episodi di usura, la “bacinella” dove sarebbero finiti i soldi frutto delle attività illecite, le minacce e gli attentati agli imprenditori, tassi usurai variabili ed i possibili interessi della criminalità organizzata cosentina. Tutto questo è condensato nelle pagine dei documenti all’attenzione della corte presieduta dal giudice Guido Carpino del Tribunale di Cosenza. Travagliata, al cospetto di una carriera costellata da tanti successi, la vicenda processuale di Francesco Modesto. Finito agli arresti, poi scarcerato grazie alla sentenza del tribunale della Libertà. Sembrava essere finita lì, con la posizione da imputato stralciata, ma a ritirarlo dentro sono le dichiarazione del collaboratore di giustizia Calabrese Violetta.
L’abile terzino che ha vestito molte maglie di importanti club di serie A e B, secondo le ricostruzioni fornite dal “pentito” era nel giro dell’usura per il solo fatto di essere genero di Luisiano Castiglia. Circostanze ed episodi che però non hanno convinto il tribunale distrettuale di Catanzaro che mette fine alla vicenda, alimentando ancora una volta, i dubbi sull’attendibilità del collaboratore Calabrese Violetta. Gli imputati del processo, che saranno giudicati con rito ordinario sono: Luisiano Castiglia, Giovanni Guarasci, Danilo Magurno, Francesco Magurno, Ariosto Francersco Mantuano e William Sacco. Per loro il processo è aggiornato al prossimo 5 marzo.