Mer. Lug 17th, 2024

di Ornella Monteleone

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Sono giorni difficili, istanti che non sempre riusciamo a spiegare,  durante i quali facciamo i conti con lo sgomento e la paura di un domani improvvisamente dissimile da quello che immaginavamo fino a poche settimane fa.

In questo momento (a pochi minuti dall’annuncio del primo caso positivo a Locri, in attesa del secondo tampone per la diagnostica molecolare) è faticoso vedere il mondo a colori, le sfumature si appannano di grigio e ci si interroga – perplessi – sul come affrontare questa pandemia da Covid-19 che avanza inesorabilmente, in tutto il pianeta.

Sembra di rivivere quel sentimento di angoscia e timore delle battaglie bretoni, quando – da lontano – il suono minaccioso ed ossessivo dei tamburi preannunciava l’avanzata del nemico e ci si preparava a combattere contro i temibili conquistatori  vichinghi.

Oggi, anche noi combattiamo contro l’attacco di un terribile nemico, seppur invisibile.

Un virus dalle conseguenze letali, che si insinua tra gli abbracci, le strette di mano ed i contatti umani.

E proprio nei momenti difficili come questo, quando la vita ci mette alla prova, possiamo talvolta scoprire il vero volto delle persone che ci sono vicine.

Questa mattina sono state donate – da parte della comunità dei commercianti cinesi presenti nella fascia ionica, per il tramite dell’attenta e scrupolosa mediazione del Dott. Antonio Luscrì –  mille mascherine FFP2 (filtering face piece classe di protezione 2) , consegnate al Dirigente sanitario e destinate al personale medico e paramedico dell’Ospedale civile di Locri.

Questa tipologia di mascherina ha una capacità filtrante contro microrganismi patogeni come virus e batteri  pari al 92-94% e rappresenta un presidio ospedaliero di cruciale importanza, per la sicurezza funzionale degli operatori sanitari e di assistenza sociale che si prendono cura dei pazienti.

Questo atto fortemente partecipe, ci trasmette una profonda vicinanza e ci porta a comprendere come dobbiamo essere tutti uniti, davanti a valori imprescindibili e universali come quelli della solidarietà umana.

Nel mondo d’oggi, fatto di opinioni e parole, esiste un modo unico per insegnare.

Senza neppure rendersene conto.

Si chiama esempio.

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